Per far fronte alle circostanze eccezionali determinate dall’emergenza coronavirus, la Commissione Ue sarebbe pronta alla sospensione del Patto di stabilità. Questa, secondo indiscrezioni stampa in circolazione nelle ultime ore, sarà una delle proposte di cui si discuterà oggi in vista della riunione di lunedì prossimo con i ministri finanziari dell’Unione europea.
Se approvata, agli Stati membri verrà quindi consentito di deviare temporaneamente dai target di bilancio fissati dalle raccomandazioni, per tutte le spese si sostegno all’economia e al sistema sanitario.
In sostanza, alla base delle nuove linee guida vi è la considerazione che tutta la spesa che i Governi dirotteranno per aiutare i settori più colpiti dalla crisi sarà considerata legata a circostanze eccezionali, e quindi non calcolata ai fini del deficit perché coperta dalla flessibilità.
In particolare, dovrebbero finire fuori dal calcolo del deficit tutte le misure per contenere e contrastare l’epidemia di Covid-19, di quelle per il sistema sanitario e per sostenere imprese, regioni e lavoratori. E in caso di crescita negativa o crollo delle attività, gli sforzi di bilancio richiesti ai Paesi si adatteranno alla situazione specifica dell’economia che si è creata in conseguenza dell’epidemia.
Nella comunicazione si farà riferimento anche alla clausola prevista dal Regolamento europeo 1467 del ’97, poi modificato nel 2005. All’articolo 2, il regolamento prevede a quali condizioni lo sforamento del deficit è considerato “eccezionale e temporaneo” e dunque può essere autorizzato.
Le regole europee permettono di sforare il deficit anche in caso di una “grave recessione economica” che provochi una crescita negativa del Pil in uno stato membro. Ma di questo probabilmente si riparlerà nei prossimi mesi.
Nel frattempo, la Commissione europea ha approvato lo schema da 12 milioni di euro che la Danimarca ha messo in campo per compensare i danni della cancellazione di eventi con oltre 1.000 partecipanti a causa del Covid-19. La Danimarca lo aveva notificato l’11 marzo. “E’ la prima e unica misura di aiuto di Stato, per ora, notificata in relazione all’epidemia. La Commissione è pronta a lavorare con tutti gli Stati per assicurare che misure di sostegno possono essere messe in atto in modo tempestivo”, scrive Bruxelles.