NEW YORK (WSI) – In una email che ha fatto ormai gia’ il giro del mondo, la Commissione Europea avverte il proprio staff dei pericoli esistenti nel caso di viaggio in Europa e in particolare in Grecia.
Tra i comportamenti che e’ consigliato tenere, si legge nel messaggio riportato dal sito greco To Vima, l’inventarsi una identita’ fittizia, lo stare lontano dalle finestre per non incitare inutilmente episodi di violenza da parte della folla e non portare documenti importanti e sensibili in luoghi pubblici come bar e ristoranti.
La stampa greca si e’ infuriata e ora accusa la Commissione di creare inutili paure e insultare i cittadini ellenici. La fuga di notizie proprio non ci voleva per le autorita’ europee, in un momento in cui in tutta l’Europa del Sud cresce il malcontento per le politiche di austerity e monta la rabbia contro la Troika – formata da Bce, Fmi e Commissione.
Secondo un editoriale del Financial Times di oggi, la crisi sta producendo comici, ma non fascisti e “solo in Grecia si registra un vero aumento dei partiti radicali di destra e sinistra”.
Una disoccupazione galoppante dopo una terribile crisi finanziaria, e sempre più movimenti populisti sulla scena politica europea: sembrano molte le somiglianze fra l’attuale crisi economica in Europa e quella che negli anni ’30 aprì la strada a fascismo e nazismo. Ma le due epoche sono davvero così simili? A chiederselo è il columnist Gideon Rachman, il quale conclude che “se si scava appena un po’ di più il paragone appare superficiale”.
In effetti, scrive Ft, nel 1929 da appena 12 anni era finita la Prima Guerra Mondiale, in cui erano morti circa il 40% degli uomini fra 19 e 21 anni in Francia e Germania: in tutta Europa morirono oltre 10 milioni di soldati e milioni furono mutilati.
Mussolini andò al potere ben prima della Grande Depressione e quando questa infine colpì il Vecchio continente, il ‘welfare state’ era del tutto simbolico in quasi tutti i paesi d’Europa, il che fece sì che i contraccolpi economici sulle masse fossero terribili.
Ora, prosegue il quotidiano britannico, soltanto la Grecia ha visto un aumento considerevole del sostegno ai partiti di estrema destra come Alba Dorata o di sinistra come Syriza – che pure restano all’opposizione. Altrove, perfino nella Spagna della disoccupazione giovanile al 50%, in partiti al potere restano quelli tradizionali, mentre – precisa – l’aumento dell’indipendentismo in Catalogna è un “fenomeno serio” e non va confuso con l’estremizzazione dei movimenti nella politica spagnola degli anni ’30 – franchismo e anarchismo.