*Pierpaolo Scandurra è Managing Director di www.certificatiederivati.it. I suoi commenti non implicano responsabilita’ alcuna per Wall Street Italia, che notoriamente non svolge alcuna attivita’ di trading e pubblica tali indicazioni a puro scopo informativo. Si prega di leggere, a questo proposito, il disclaimer ufficiale di WSI.
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(WSI) –
Per molti anni,cioè quelli in cui si è assistito a rialzi a tre cifre, soprattutto per la difficoltà di accesso, le commodity sono state terreno riservato agli investitori professionisti. Ma da un paio d’anni si sta facendo strada il popolo del fai-da-te,che direttamente sui futures o più semplicemente su certificati ed ETC, sta diversificando i propri investimenti alla ricerca di rendimenti “facili”.
Ma purtroppo in borsa non esistono pasti gratis, e ciò che oggi sale è destinato a scendere anche più velocemente: lo sanno bene ad esempio coloro che sono rimasti invischiati nell’infernale meccanismo di rollover del future sul gas naturale ( con conseguente dissesto finanziario per chi aveva puntato sul certificato). Esiste però anche un altro modo di entrare nell’affascinante mondo delle materie prime, ed è quello che prevede un investimento di media durata e che ,soprattutto, mira ad offrire un rendimento in linea con il mercato su cui si investe, con rischi contenuti o inesistenti.
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Tra le tante proposte dell’ultimo periodo, due certificati di tipo investment sembrano sposarsi perfettamente con le esigenze dell’investitore poco propenso al rischio ma desideroso di spingersi oltre il classico investimento azionario. La prima proposta arriva dall’Olanda ed è una novità nel panorama dei certificati italiani: si chiama Protection Certificates ed è il primo certificato a capitale protetto agganciato al prezzo del petrolio.
Esaurita la fase di storno che ha spinto le quotazioni fin sotto i 50 dollari, il prezzo del barile ha ripreso a salire in maniera energica e dai 69 dollari attuali, i massimi storici distano ormai poco meno del 13%. Sottoscrivendo il certificato, in collocamento fino al 3 luglio, si parteciperà con una leva del 1,1 all’apprezzamento del prezzo del petrolio ICE Brent Crude, inteso come contratto future scambiato a Londra, mentre in caso di ribasso , in nessun modo si percepirà un rimborso inferiore ai 100 euro nominali. Il certificato prevede una durata di cinque anni e per la sua quotazione verrà fatta richiesta allo Stock Exchange lussemburghese.
Codice ISIN: XS0305505280
E’invece più articolata l’emissione che Deutsche Bank porta in collocamento fino al 6 luglio; si tratta di un Catapult Commodity Certificate (CCC), certificato di tipo investment che consente di partecipare all’andamento di cinque distinte materie prime, tra quelle che hanno corso di più negli ultimi anni e cioè oro ( contratto Spot), nickel ( contratto Cash quotato al London Metal Exchange), zinco ( Cash quotato al LME) , frumento ( inteso come Deutsche Bank Wheat Index, un indice della stessa emittente ideato per replicare le performance dei contratti futures sul frumento) e petrolio Wti Crude Oil ( contratto future scambiato al Nymex).
Partendo dal presupposto fondamentale che il capitale iniziale ( pari a 100 euro) verrà in ogni caso restituito a scadenza, il rendimento si otterrà sotto forma di cedole annuali, ottenibili secondo il criterio adottato dai certificati Express ( o Autocallable): con cadenza annuale ( e precisamente il 16 luglio di ogni anno a partire dal 2008 fino al 2012) si procederà alla rilevazione dei livelli dei sottostanti. Se il valore rilevato su ognuna delle cinque commodity sarà almeno pari a quello rilevato in fase di emissione ( 11 luglio 2007) il certificato staccherà una cedola del 11,25%; se una sola delle cinque componenti si troverà in negativo, ma non di oltre il 15% dall’emissione, si riceverà una cedola pari al 7,5%. Sarà invece sufficiente un livello pari al 70% del valore di partenza ( -30%) per ottenere un coupon del 3,5% ,mentre in caso di ribasso superiore al 30% di una sola delle cinque commodity non verrà pagata alcuna cedola.
Questa verifica dei livelli si ripeterà annualmente e alla scadenza del prodotto il guadagno massimo conseguibile sarà del 56,25% ( se ad ogni rilevazione annuale tutte le commodity si troveranno in positivo rispetto all’emissione).Nella peggiore delle ipotesi, e cioè che per cinque anni ci sia stata almeno una commodity a -30%, non si percepirà alcun guadagno e si tornerà in possesso del solo capitale iniziale.
Va tuttavia rilevato che pur essendo questo un evento statisticamente poco probabile, non si deve trascurare l’impatto dei rollover che verranno sostenuti nell’arco dell’intera vita del prodotto per il future sul petrolio e per l’indice sul frumento. Inoltre, la scelta di utilizzare come sottostanti cinque commodity appartenenti a quattro diversi settori ( oro per i metalli preziosi, nickel e zinco metalli base, frumento per i grains e il petrolio per gli energetici) aumenta il rischio di ciclicità negativa di un singolo tema pur in un contesto globalmente positivo.La quotazione, come per tutti i certificati più articolati per i quali Borsa Italia non ha ancora disposto l’ammissione al SeDeX, verrà richiesta allo Stock Exchange lussemburghese. Codice ISIN: DE000DB1CAA7
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