ROMA (WSI) – Quanto tempo è necessario perché la casa da comprare diventi nostra? In media fra i 10 e i 12 anni, ovvero il triplo rispetto a quanto accadeva negli anni ’80. L’analisi provocatoria dell’economista Filippo Taddei, pubblicato dal portale L’Inkiesta.it, mette in luce quanto gli italiani si siano impoveriti negli ultimi trent’anni, partendo appunto dal bene rifugio per eccellenza, la casa, indipendentemente dall’accensione dei mutui.
Lo studio ha infatti ipotizzato un caso limite, ovvero quello in cui un cittadino di 30 anni possa impiegare il suo intero reddito annuo, senza ricorrere ai prestiti bancari, per acquistare la sua abitazione. Stando ai dati Bankitalia sulla ricchezza delle famiglie, trent’anni fa un simile investimento avrebbe trasformato l’italiano medio in un proprietario in appena 3 o 4 anni.
Oggi invece il nostro trentenne è nettamente più povero: la stessa “impresa” sarebbe compiuta nel triplo del tempo, perché di mezzo c’è la regressione dell’economia italiana degli ultimi vent’anni. I nostri redditi sono inferiori e più instabili e queste due condizioni insieme impediscono di accedere al credito bancario.
Il vero problema infatti è proprio questo: è ovvio che nessuno potrà mai destinare gli interi guadagni di un anno all’acquisto di una casa, ma non lo è altrettanto che l’indipendenza economica raggiunta non basti più a mantenere lo stesso tenore di vita della generazione precedente.
Questo accade nonostante il prezzo degli immobili sia anche in continua decrescita in tutte le principali città italiane. Il nodo è sempre l’apertura di credito da parte delle banche: se si guadagna sempre meno, e le banche non finanziano nulla o solo parte degli importi necessari, un’intera generazione o forse due continueranno a vivere in affitto.
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