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Compravendita senatori: a giudizio Lavitola e Berlusconi

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ROMA (WSI) – Nemmeno i quotidiani di orientamento di destra e più vicini all’ex premier Silvio Berlusconi se la sentono di negare i fatti. Sergio De Gregorio fu comprato per passare all’Opposizione e far cadere il Governo di Romano Prodi.

Berlusconi, lo stesso senatore reo confesso e il faccendiere Valter Lavitola risultano da un anno nel registro degli indagati.

Il rinvio a giudizio è stato stabilito dal gup di Napoli Amalia Primavera. Accoltata la richiesta di patteggiamento a 20 mesi avanzata da De Gregorio, che da membro di Forza Italia, prima, e poi Italia Dei Valori è tornato al nido del centro destra.

La prima udienza del processo per la presunta corruzione di parlamentari per far cadere il governo Prodi, è stata fissata per l’11 febbraio 2014. I legali del Cavaliere del Lavoro parlano di “Decisione straordinaria”.

L’avvocato dell’ex direttore de ‘L’Avanti’ assicura: “Chiariremo tutto”. Lavitola e la sua difesa sostengono che i soldi ricevuti erano per il giornale.

“In realtà, come risulta dagli atti – scrivono i legali dell’ex premier in una nota – il De Gregorio, che proveniva da Forza Italia e che era andato all’Idv per mera convenienza elettorale, voleva fortemente tornare nel centro destra e per sua stessa ammissione tutti i voti dati nel corso della legislatura erano correlati alle sue convinzioni personali e non già a somme di denaro ricevute o promesse”.

“Parimenti- sostengono Ghedini e Cerabona – risulta che i denari che gli sono stati ufficialmente consegnati dal partito in forza di regolare contratto depositato al Senato erano per l’attività politica del suo movimento. Nessun’altra dazione di denaro vi è stata come bene ha chiarito il dr. Lavitola che ha spiegato come il contante riguardava la sistemazione contabile del giornale L’Avanti. Il dibattimento non potrà che chiarire ulteriormente questa situazione con il conseguente riconoscimento dell’insussistenza dei fatti contestati”, concludono.

Per l’avvocato Guido Iaccarino, legale di Lavitola, il suo assistito “ha spiegato il modo, i tempi e le ragioni per cui ha dato soldi a De Gregorio fornendo la sua versione dei fatti. Evidentemente il giudice ha ritenuto necessario andare a processo e siamo anche contenti di farlo, chiariremo tutto”, assicura.

“Chi lo conosce – aggiunge Iaccarino al termine dell’udienza – sa che il mio assistito è molto coriaceo, anche questa nuova carcerazione un po’ severa non l’ha abbattuto troppo. Speriamo possa quantomeno tornare ai domiciliari a breve, poi che su questa vicenda si possa fare chiarezza”.

“Mi aspettavo una decisione e questa decisione è arrivata e conferma quello che ho raccontato ai pm di Napoli”. E’ il commento di De Gregorio ai microfoni di Sky Tg24.

“Credo che questa vicenda acceleri il tramonto di un percorso politico ormai arrivato al redde rationem. Consiglio a Berlusconi di ritirarsi dalla scena politica, liberando l’Italia e la sua persona da tante infamie. Io – conclude – mi sono liberato di un peso e liberato la mia coscienza”.