Eni a Gela ha lanciato un nuovo programma di formazione in ambito di salute, sicurezza e ambiente che va ad aggiungersi alle attività industriali in corso, tra le quali, il risanamento ambientale, i progetti upstream e la riconversione della raffineria a ciclo tradizionale in bio-raffineria, secondo esempio al mondo dopo la trasformazione della raffineria di Porto Marghera.
Il 7 marzo scorso è stato infatti inaugurato il Safety Training Center (STC), il centro operativo che sarà in grado di erogare formazione nell’ambito della sicurezza in relazione alle operazioni e attività di cantiere. L’avvio del STC, fa sapere Eni, “va oltre gli impegni assunti nel Protocollo del 2014 e si affianca alle attività del Safety Competence Center (SCC), inaugurato nel gennaio 2015, che a oggi ha formato circa 140 risorse, diventate veri specialisti nel campo della sicurezza e che operano a supporto delle attività operative di Eni in Italia e all’estero”.
Il Safety Training Center, che rappresenta una novità nel campo della formazione, avrà una vocazione specifica, anche se non esclusiva, all’erogazione di corsi di addestramento e aggiornamento in ambito di primo soccorso, nel settore antincendio e altre attività connesse allo svolgimento delle operazioni in cantiere per la Sicilia e più in generale per il Sud Italia. Presso la struttura, completamente riqualificata e dotata di tecnologie e impianti all’avanguardia, sono impiegati a tempo pieno 16 specialisti Eni della formazione, dedicati sia alle lezioni in aula sia alla pratica sul campo.
Più in generale, in relazione al percorso formativo avviato a Gela, si parla di circa 40.000 ore per 1.700 partecipanti, erogate nel 2016 e comprensive anche dei progetti di Alternanza Scuola-Lavoro e di Apprendistato di primo livello. Quello dell’educazione e in particolare della scuola rappresentano un impegno concreto verso il territorio e con il quale Eni a Gela punta ad avvicinare il mondo della scuola a quello del lavoro e a facilitare la comprensione delle attività e dei meccanismi che regolano lo svolgimento delle attività e dei processi in una grande azienda.
Eni: progetto “Obiettivo Scuola”
Con il progetto “Obiettivo Scuola” Eni ha realizzato per il territorio gelese un Piano integrato di iniziative di ampio respiro che finora ha coinvolto 400 studenti in iniziative formative di Alternanza Scuola-Lavoro, ha portato all’assunzione di 22 studenti dell’Istituto Tecnico Morselli con contratto di Apprendistato di primo livello, al lancio di un Progetto pilota volto a contrastare l’abbandono scolastico nell’Istituto professionale Ettore Majorana che sta dando risultati straordinari al di là delle aspettative, oltre a progetti rivolti specificamente agli alunni delle scuole primarie.
Sempre nel contesto di un rinnovato impegno nello sviluppo sociale delle aree in cui è presente, il gruppo energetico ha inoltre assegnato 20 borse di studio universitarie a studenti gelesi meritevoli ma svantaggiati economicamente per l’anno accademico in corso. Per il prossimo anno accademico, il numero di borse sarà raddoppiato, al fine di incontrare le esigenze della comunità rilevate durante la prima esperienza. A tutto questo si andrà ad aggiungere l’apertura di un Centro Federale della FIGC per la valorizzazione del calcio giovanile.
In generale, dalla firma del Protocollo del novembre 2014, la società ha speso circa 450 milioni di euro e ha avviato 135 cantieri per il rilancio economico e la riqualifica del territorio di Gela. Nel 2016 ai circa1400 lavoratori dell’indotto si è andato ad aggiungere il personale Eni che ha portato il numero complessivo di risorse impiegate nelle attività pari a 2500.
Le attività di bonifica dei siti in cui opera Eni sono a detta dell’azienda “parte integrante della propria missione”. Soltanto negli ultimi due anni sono stati avviati 33 cantieri, per un impegno economico di circa 100 milioni di euro e un impiego medio di 230 risorse dell’indotto locale nel corso del 2016. Tra le principali attività, nel novembre scorso l’apertura del cantiere per l’avvio della dismissione completa degli impianti e il risanamento delle aree dell’ex impianto di Acido Fosforico della società ISAF S.p.A. L’avvio del cantiere, avvenuto l’11 novembre 2016 a meno di due mesi dal rilascio delle prime autorizzazioni, prevede un investimento sul territorio di circa 50 milioni di euro complessivi per un impiego occupazionale a regime di circa 80 risorse.
La riconversione della raffineria in bio-refinery costituisce un progetto di grande sostenibilità ambientale e avrà importanti ricadute positive per il territorio. Quella di Gela sarà, infatti, tra le poche raffinerie al mondo in grado di trattare elevate quantità, intorno all’80%, di prodotti di scarto dell’industria alimentare e sarà accompagnata da un moderno polo per la spedizione dei greggi di produzione locale e dei carburanti “green” prodotti nel sito.
Tutto ciò a testimonianza dell’impegno di Eni nella formazione e occupazione che sono al centro del progetto di rilancio dell’area di Gela.