Società

Con la crisi Americani scoprono fascino orto in città

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NEW YORK (WSI) – Nell’America delle grandi catene di fast-food, c’è chi ha escogitato un nuovo modo per assicurarsi cibo organico. Quello di creare piccoli orti ai margini della strada. In pratica, in quelle lingue di terra che si trovano a ridosso del marciapiede.

E’ un fenomeno che sta prendendo piede soprattutto in California nella zona intorno a Los Angeles dove, sempre più spesso, ci si imbatte in piccole coltivazioni di frutta e verdure. La necessità aguzza l’ingegno, verrebbe da dire. In effetti, soprattutto in questo periodo in cui la crisi spinge gli americani a tagliare le spese, quello dell’orto urbano è una tendenza che trova sempre più proseliti. Per non parlare del fatto che, in alcune zone, a seguito della chiusura di molti supermercati, reperire frutta e verdura è in alcuni casi un’impresa ardua.

L’idea dell’orto in città non è nuova. Le prime coltivazioni urbane risalgono alla prima guerra mondiale, quando il governo incoraggiava gli americani a diventare autosufficienti. Ma solo negli ultimi anni c’è stata una nuova ondata di interesse. Complice la crisi economica, in giro per gli Stati uniti sono impennati gli appezzamenti liberi di terreno così come d’altro canto sono sempre più rari i negozi di alimentari.

C’è tuttavia un problema. In molte città, la legge vieta ai residenti senza permesso di piantare ai margini della strada nient’altro se non erba. Il che finisce inevitabilmente per rendere illegali gran parte di questi giardini. Nei comuni intorno a Los Angeles, comunque, le ammistrazioni comunali hanno confermato l’impegno a volere rendere più flessibili le leggi riguardo a ciò che si può e ciò che non si può coltivare.

E a Newark, nel New Jersey, dal 2010 sono stati stanziati almeno 700.000 dollari in sovvenzioni federali per progetti di agricoltura urbana. Non mancano iniziative private, che vedono per esempio protagonista l’imprenditore finanziario di Detroit, John Hantz, che ha acquistato 10 mila ettari da persone e società in bancarotta per creare la più grande fattoria urbana.

C’è poi il caso di Urban Farming organizzazione no-profit fondata nel 2005 con l’idea di combattere l’indigenza piantando orti su terreni inutilizzati che ora conta 60.000 orti comunitari. A conferma che il cibo coltivato nell’orto del vicino è sempre più apprezzato, secondo l’associazione National Gardening, l’anno scorso il 35% delle famiglie statunitensi è stata coinvolta in quello che è definito giardinaggio alimentare in crescita dal 315 del 2008, mentre la spesa media annuale in prodotti che arrivano dagli orti in città è aumentato nello stesso periodo a 80 dollari dai 70 dollari precedenti.