ROMA (WSI) – Terza votazione a vuoto e prime due fumate nere. Per Joseph Ratzinger ce ne vollero quattro di scrutini, nel 2005.
Le due votazioni sono state abbastanza rapide. Si sono svolte dalle 10.15 alle 11.45 circa. L’arcivescovo milanese Scola, l’americano Dolan e il brasiliano Scherer sono i pretendenti piu’ gettonati alla nomina di successore di Benedetto XVI, che e’ stato il primo Papa ad abdicare degli ultimi 600 anni.
Ma se entro domani i fedeli accorsi a San Pieto non vedranno uscire la fumata bianca dal comignolo, allora questo potrebbe significare che la scelta potrebbe cadere su un outsider, come avvenne per Giovanni Paolo II.
Nell’omelia del cardinale decano Angelo Sodano, peraltro, si nasconde in realta’ l’identikit di un outsider, piuttosto che dei soliti nomi che si fanno in questi giorni. Si e’ parlato di un buon pastore, un buon amministratore, ma anche di un “papa giovane, moderno” e coraggioso.
E nelle ultime ore gli scommettitori puntano con maggiore convinzione sull’elezione del primo papa nero: Peter Turkson del Ghana ha quasi raggiunto Scola per le puntate di Paddy Power (ora viene dato 7 a 2 contro il 3 a 1 dell’arcivescovo milanese).
Sebbene questo cambiamento di opinione non possa essere sottovalutato, va sottolineato che la Chiesa Catttolica in Africa e’ un animale molto diverso da quello europeeo o sudamericano e che i cardinali Scherer, Dolan e Ouellet sembrano candidati molto validi.
Nella classifica di William Hill, dietro a Scola (11 a 4), si trovano a pari merito Ouellet (7 a 2), Scherer e Turkson. In terza fila Tarcisio Bertone (6 a 1), Schonborn (8 a 1) e Dolan (anche lui 8 a 1). O’Malley, Erdo e Ravasi piu’ indietro, dati rispettivamente 12, 14 e 16 a 1. Chi invece volesse mettere un euro sull’elezione del filippino Tagle – il giovane cardinale outsider nominato da Ratzinger di recente – ne guadagnerebbe 16.
Di prima mattina hanno cominciato ad affluire i primi fedeli a Piazza San Pietro, per il secondo giorno di Conclave da cui dovrà uscire il successore di Benedetto XVI sul Soglio pontificio. Accolti anche oggi da una leggera pioggia, i primi ad arrivare sono stati alcuni gruppi di scolaresche giunti alla basilica per assistere alla fumata per le due votazioni del mattino.
Severi i controlli agli ingressi sotto il colonnato del Bernini da parte delle forze dell’ordine. Carabinieri e Polizia, anche in abiti civili, sono già presenti in numero consistente, chiedono di aprire zaini e borse, osservano con attenzione macchine fotografiche e telecamere. Anche quelle dei giornalisti accreditati.
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Un gruppo di fedeli proveniente da Lecco viene bloccato per qualche minuto. Hanno due striscioni. “Facciamo il tifo per Scola”, dice una signora. Ma su uno c’è scritto: ‘Fumata bianca. Papa nero’, “nel caso in cui dovessero eleggerlo davvero”. I carabinieri verificano, sono timorosi che possa creare qualche imbarazzo, chiedono lumi ai loro diretti superiori.
Un eccesso di zelo, che conferma la volontà delle forze dell’ordine di evitare spiacevoli incidenti, come quello avvenuto ieri poco prima della fumata nera, quando due attiviste di Femen sono state fermate per avere messo in scena la loro consueta protesta a seno nudo.
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Oggi e nei prossimi giorni sicure sono due fumate, attorno a mezzogiorno e alle 19, a conclusione, ognuna, dei due scrutini mattutini e dei due pomeridiani. Se il Papa fosse eletto al primo o al terzo scrutinio, però, la fumata bianca arriverebbe attorno alle 10.30 o alle 18. Più di un’osservatore suggerisce che il Papa verrà eletto giovedì, massimo venerdì, ma oggi non è escluso. Solo i cardinali decideranno, esaminando la loro coscienza davanti a Dio, se convergere subito su uno dei “papabili” (Angelo Scola, Pedro Odilo Scherer, o magari uno statunitense, Timothy Dolan o Sean O’Malley), o prendere più tempo per individuare un outisider (i primi nomi che si fanno sono quelli di Peter Erdo, Marc Ouellet, Christoph Schoenborn).
Al contrario del 2005, dove Ratzinger era il grande favorito, nessuno è entrato in Conclave con l’aurea dell’elezione.