MILANO (WSI) – Mentre tutti lo davano ormai per “spacciato”, complice l’aggravarsi delle sue condizioni di salute sfociate in un intervento a cuore aperto al San Raffaele di Milano, per cui è ancora in convalescenza, il suo Fedele Confalonieri pensa ad un suo ritorno in campo. Parliamo di Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia.
Il presidente di Mediaset, nel corso di un’intervista a La Stampa, smentisce i rumor degli ultimi tempi secondo cui Gianni Letta e il legale Niccolò Ghedini starebbero preparando una gestione diretta di Forza Italia e lancia il sasso.
“Penso che il Cavaliere debba tornare al suo ruolo di leader politico; so che tanti che gli sono vicini non la pensano così, ma sono convinto che il Paese abbia ancora bisogno di lui. L’operazione al cuore è stata davvero impegnativa. Ve lo immaginate che cosa vuol dire essere squartati per un intervento al cuore? Però è andata bene e la ripresa è incoraggiante. Guardi, conosco una persona di 75 anni che ha avuto lo stesso problema e dopo due mesi guidava l’auto. Altri ci hanno messo di più, però tutti dopo 6 mesi stavano meglio di prima”.
E contro gli sciacalli, Fedele Confalonieri punta il dito.
“Hanno abusato delle sue forze, facendogli fare comizi anche in piccoli centri quando già aveva problemi alla valvola mitralica”.
Come si immagina allora il partito nel futuro prossimo? Confalonieri non ha dubbi: il Cavaliere tornerà in pista e lo paragona all’attuale Ct della Nazionale Antonio Conte, ma il partito cambierà, magari anche strizzando nuovamente l’occhio al premier Renzi, soprattutto per evitare che vinca il Movimento 5 Stelle.
“Immagino un partito strutturato in maniera più tradizionale, con un’organizzazione chiara, un Congresso in cui far confrontare le varie posizioni (…) un’arena in cui ci sia competizione e faccia emergere i più capaci, con Berlusconi a fare il coach, un po’ come Antonio Conte (…) Credo che in questa fase si debba sostenere il governo il Cavaliere non la pensa così, ma io sarei per qualcosa che somigli al Nazareno. Per fronteggiare i grandi problemi che abbiamo ci vuole una base ampia. Chi, come noi, è di spirito liberale, in una fase come questa deve pensare al dialogo non mi spingo a evocare la Große Koalition alla tedesca, ma guardiamo soltanto a che cosa succede in Spagna. Per uscire dalla paralisi i due partiti tradizionali dovranno lavorare insieme, è l’unica strada (…) In fondo (ndr: Renzi) non ha fatto male. E poi, con tutti i comunisti che ha tolto dalla scena, quelli di Forza Italia dovrebbero ringraziarlo battute a parte, oggi governare è diventata un’impresa complicata, come districarsi nel Labirinto di Creta”.