(9Colonne) – Roma, 6 mar – “Spesa pubblica crescente e di dubbia efficienza, elevati costi dell’energia per famiglie e imprese, inadeguato funzionamento del sistema dei trasporti pubblici e privati, declino demografico e scarsa cultura della concorrenza sia nei mercati dei beni sia in quello del lavoro”: sono questi, secondo Confcommercio, i nodi da sciogliere “per liberare la nostra economia e rimuovere i vincoli a una crescita economica di lungo periodo, l’unica che può creare benessere per i cittadini-consumatori”. Confcommercio ha diffuso un’analisi del suo Ufficio Studi sui fattori che ostacolano i processi di liberalizzazione e la crescita. In Italia, secondo l’analisi, l’energia elettrica, per ampie fasce di utenti, è più cara di quasi il 50% rispetto alla media europea, in larga misura a causa del peso della fiscalità; i redditi per lavoratore dipendente nella pubblica amministrazione sono sensibilmente superiori a quelli dei settori di mercato e, soprattutto, il divario è pericolosamente crescente; nella P.A. il numero di dirigenti, a parità di dipendenti, è 4 volte superiore a quello dei settori di mercato. Il sistema Italia “distrugge” inoltre tempo negli spostamenti, a danno della produttività e determinando un costo per la collettività: 4 miliardi di euro, in termini di tempo perso, dovuto alla congestione sulla rete stradale per il trasporto passeggeri, senza considerare i ritardi crescenti nel trasporto ferroviario.