Economia

Confcommercio: risparmi da lockdown spesi per gli acquisti di Natale

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I risparmi detenuti dagli italiani in forma liquida sono cresciuti di 80 miliardi di euro nei primi sei mesi del 2020 rispetto alla prima parte del 2019 ma nel mese di dicembre molti  potrebbero spendere le risorse involontariamente accumulate durante il lockdown per mancanza oggettiva di opportunità di consumo.
Così emerge  dall’indagine annuale dell’Ufficio Studi Confcommercio sugli acquisti di Natale e tredicesime secondo cui, nonostante la crisi e un calo pesante dei consumi, intorno al 12% rispetto all’anno scorso, le famiglie sembrano voler reagire al lungo periodo di difficoltà e non rinunciare comunque ai regali di Natale.

Risparmi: cosa ha spinto gli italiani a mettere da parte

Dal primo lockdown di marzo ad oggi, il 67% degli italiani ha risparmiato a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia che ha portato a meno uscite e quindi a meno acquisti , mentre per il 41,3%, l’incertezza economica dovuta alla pandemia ha portato a mettere da parte dei risparmi in vista di eventuali “tempi duri”.

Il mese di dicembre, che per i consumi legati agli acquisti di Natale vede ridursi il suo valore economico da 81 a 73 miliardi, resta comunque il mese più importante dell’anno. E potrebbe valere ancora di più se ci fossero condizioni più favorevoli di contesto e di fiducia. Nel complesso, dunque, dice l’analisi di Confcommercio, il prossimo mese di dicembre sarà una reazione vitale per l’oggi e una promessa per il futuro: come già accaduto nel terzo trimestre dell’anno, le famiglie sono pronte a fare la loro parte, quando la fiducia migliorerà.

Commentando i dati dell’indagine, il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha sottolineato:

“Sarà un Natale difficile anche dal punto di vista economico. La crisi rallenta i consumi e l’emergenza Covid obbliga ancora molte imprese a restare chiuse come quelle della ristorazione. Ma c’è tanta voglia di ripartire che va incoraggiata. Bene, come da noi richiesto, che l’ultimo decreto preveda l’esonero degli oneri fiscali per le imprese più penalizzate. Un’attenzione necessaria che chiediamo anche per gli indennizzi che devono essere ancora rafforzati”.