I segnali di rallentamento dell’economia statunitense, che accusa il colpo della seconda ondata di Covid-19, hanno spinto la Fed a chiarire che il suo piano di acquisti di titoli da 120 miliardi di dollari mensili proseguirà “finché non saranno fatti sostanziali progressi verso la massima occupazione e gli obiettivi di stabilità dei prezzi“.
E’ un’indicazione che il mercato si aspettava e che fortifica l’aspettativa di una politica monetaria che rimarrà accomodante per diverso tempo. “Il Comitato prevede di mantenere un orientamento accomodante della politica monetaria fino al raggiungimento di questi risultati”, si legge nel comunicato del Fomc.
I tassi d’interesse sono rimasti invariati, come da attese, nel range compreso fra 0 e 0,25%.
Parte degli analisti si aspettava una ricalibrazione del piano di acquisti di titoli, in modo da includere al suo interno anche titoli a lunga scadenza, come avvenuto nel Quantitative easing successivo alla Crisi finanziaria. Su questo punto la Fed non ha fornito nuove indicazioni.
L’eventuale inclusione di titoli a lunga scadenza contribuirebbe a ridurre i tassi su questa tipologia di investimento, abbassando i costi di finanziamento per gli emittenti.
Gli altri elementi del comunicato della Fed riflettono gli stessi concetti espressi nella precedente riunione, nella quale venivano sottolineati gli effetti dolosi della pandemia sull’economia.
La reazione immediata del dollar index alle decisioni del Fomc è stata un lieve rafforzamento che ha riportato l’indice vicino alla parità.
Le previsioni su Pil e occupazione
Rispetto alle precedenti forecast la Fed ha migliorato le prospettive sulla crescita e sul mercato del lavoro. Si è passati da -3,7% a -2,4% per quanto concerne la previsione relativa all’anno in corso e dal +4 al +4,2% per il 2021 e dal +3 al +3,2% per quanto riguarda il 2022.
Si abbassano di un decimale le previsioni per il 2023 e per il lungo periodo (+2,4 e +1,9%).
Deciso il miglioramento sulle previsioni relative al tasso di disoccupazione: 6,7% a fine anno, 5% nel 2021 (da 5,5%), 4,2% nel 2022 (da 4,6%) e 3,7% nel 2023 (da 4%).
E’ attesa per le ore 20 e 30 italiane la conferenza del presidente della Fed, Jerome Powell.