(Teleborsa) – Avvio positivo dell’attività industriale italiana nel 2010. Il CSC stima stabilità in febbraio (-0,1% mensile) dopo il forte rimbalzo di gennaio (+2,6% su dicembre). Nel 1° trimestre 2010 la variazione acquisita è di +2,6% (-0,6% nel 4° 2009). E’ probabile un buon recupero del PIL a inizio 2010, dopo il -0,3% di fine 2009. Il consolidamento della ripresa globale è rispecchiato dall’aumento del commercio internazionale: +26,2% dal minimo. E’ trainato dai paesi emergenti, verso cui gli afflussi di capitali tornano copiosi. L’export italiano, si legge nell’analisi mensile sulla congiuntura flash del Centro Studi Confindustria (CSC), beneficia del rimbalzo degli scambi mondiali con ritardo e minore intensità: +6,1% dal punto più basso (+22,6% gli ordini esteri, restando però di un quarto sotto i livelli pre-crisi). La produzione industriale del Paese ha trovato più slancio a inizio 2010, benché sia tuttora enorme il divario con i massimi precedenti: -19,4% la forbice a febbraio dal picco, contro il -4,8% mondiale in dicembre. I nuovi progressi degli indicatori qualitativi (tra cui il balzo del PMI nell’Eurozona a marzo) puntano a un’accelerazione nei prossimi mesi. Maggior fiducia e incentivi stanno lentamente rimettendo in moto gli investimenti delle imprese italiane, soprattutto quelle medie manifatturiere; ma le nuove iniziative imprenditoriali nel 2009 si sono drammaticamente ridotte ed è salito notevolmente il numero di fallimenti, una tendenza destinata a proseguire. Così come peggiorerà il mercato del lavoro, come indicano sia le aspettative negative di occupazione delle aziende sia il nuovo aumento della CIG, con una ricomposizione verso gli interventi straordinari, segno di maggiori riassetti produttivi. Anche in Germania l’aggiustamento finora è passato soprattutto attraverso la riduzione delle ore lavorate. I bilanci e la fiducia delle famiglie ne hanno comunque risentito e i consumi ne saranno condizionati nei prossimi mesi, frenando la ripresa. Negli Stati Uniti la spesa familiare è invece aumentata ulteriormente nei primi mesi del 2010. Il ripristino delle scorte darà un ulteriore notevole impulso alla domanda. Saranno penalizzanti le condizioni del credito molto selettive (alleviate dalla moratoria sui prestiti) e l’aumento dei debiti pubblici (che riduce la crescita potenziale e costringe a manovre di rientro consistenti). L’euro meno forte darà una mano, come indica la fiducia tedesca, anche se accentua il rincaro delle materie prime.
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