Mercati

La confusione che regna sulla Fed e sui tassi

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Alcune volte ci chiediamo se è fondamentale l’analisi macroeconomica nel mondo del trading. Io ai miei allievi (a prescindere se sappiano già qualcosa oppure no), tratto per almeno tre lezioni l’aspetto fondamentale, perché quest’ultima ci può dare interessanti notizie sul proseguo di una determinata valuta o materia prima.

Tutti immagino si ricorderanno la scorsa settimana delle dichiarazioni (attraverso statement) da parte della Yellen sui tassi di interesse, e tutti avranno visto quello che è successo al dollaro e all’oro. Bene, come scritto in miei altri editoriali, penso che quello che è stato detto sia solamente fumo negli occhi. Il perché di questa mia affermazione è spiegata qui di seguito.

La Yellen davanti ad un crocevia

La Federal Reserve con a capo Janet Yellen, mercoledì scorso ha pubblicato uno statement o un messaggio unitario circa la loro disponibilità ad alzare i tassi di interesse nel mese di dicembre, questo ovviamente se il mercato del lavoro continuerà a mostrare un miglioramento modesto.

La Yellen oggi avrà una conferenza stampa prima del comitato di servizi finanziari della Camera alle ore 10 (ora di New York) in Campidoglio. Il tema ufficiale di questa conferenza è la regolamentazione finanziaria, ma i giornalisti saranno liberi di chiedere informazioni riguardo la politica monetaria.

Secondo Laurence Meyer (amministratore delegato di Macroeconomic Advisers LLC a Washington):

Si tratta di un’occasione unica per rafforzare il messaggio pubblicato la scorsa settimana su un possibile rialzo tassi

I funzionari hanno sottolineato il positivo mix tra dati economici nazionali e condizioni globali meno preoccupanti del previsto. Tutto questo ha portato ad una particolare attenzione alla possibilità di un rialzo dei tassi già nella prossima sessione. Le aspettative sono in forte aumento e, queste le possiamo notare nei Titoli del Tesoro e sui Futures del federal fund (da come si può notare dall’immagine riportata qui di seguito)

fed

Le dichiarazioni che possono aver confuso gli investitori

Il FOMC era apparso molto ottimista per un rialzo già a settembre, prima che la crisi cinese colpisse i mercati di tutto il mondo. Questa crisi portò subito il membro Dudley il 26 agosto, a dichiarare che un aumento dei tassi a settembre sarebbe stato “meno convincente”.

Se da una parte avevamo queste dichiarazioni, dall’altra Fischer (altro membro del FOMC) qualche giorno dopo, ha cercato di rassicurare i mercati su un aumento dei tassi a breve, dichiarado:

Mi trovo in disaccordo con coloro che resistono ad un aumento dei tassi

Le percentuali e le aspettative per un aumento dei tassi a dicembre sono precipitate arrivando al 27% il 14 ottobre dal 64% il 16 settembre, secondo Fed Funds futures. Il calcolo si basa sul presupposto che il tasso effettivo salirà allo 0,37% dopo il primo rialzo.

Secondo Mark Gertler professore di economia alla New York University (il quale ha pubblicato la ricerca con l’ex presidente della Fed Ben S. Bernanke), ha dichiarato che il FOMC poteva essere più chiaro nella sue comunicazioni. La maggior parte della confusione è derivata dai risultati dei dati macroeconomici che ha portato la Fed ad annunci non troppo chiari in questi mesi.

Comunque i dati più recenti sui posti di lavoro, la produzione, la spesa al dettaglio e le esportazioni hanno deluso, mentre i nuovi reclami senza lavoro e la maggior parte dei dati sulle abitazioni sono stati decisamente positivi.

Secondo Gertler:

La FED sta ottenendo diverse interpretazioni perché i dati non sono così brillanti. Ovviamente c’è e ci sarà l’opportunità di chiarire che cosa sta succedendo

La colpa di questa confusione può essere data al comitato, ai dati economici o agli investitori, oppure ai funzionari della Fed i quali si sono sentiti costretti nel mese di ottobre a tornare sulla propria decisione di evitare qualsiasi segnale specifico in vista di un possibile rialzo dei tassi.

Dopo tutte questi dati che ho riportato, capire cosa vuole fare la FED è veramente difficile. Come detto all’inizio secondo me è solo fumo negli occhi, perché se andate a rileggervi gli statement pubblicati prima dell’estate sono esattamente identici a quelli di ottobre.

Detto questo vi voglio lasciare con il ricordo della fiaba di Esopo e lo scherzo del pastore, perché al momento è quello che sta facendo la FED.