BRUXELLES (WSI) – Il tempo stringe e scarseggia oggi al nuovo Consiglio Europeo straordinario, mentre i temi sono tanti e fondamentali per poter risollevare l’economia dell’area euro. Primo fra tutti, quello della disoccupazione giovanile, in secondo luogo quello della lotta all’evasione fiscale e degli investimenti energetici per ridurre le bollette dei contribuenti stremati dal crollo del potere d’acquisto.
Il tempo non e’ forse molto ma i temi sono molto importanti. Il completamento del mercato europeo dell’energia, in particolare, avra’ un impatto su quello che le famiglie pagano. La strategia prevede infatti il taglio della bolletta per aziende e famiglie. Il costo dell’elettricita’ pesa sulla competivita’ dell’industria e sul potere d’acquisto delle famiglie.
Secondo tema chiave e’ quello della lotta contro l’evasione fiscale, come ha spiegato Enzo Moavero, Ministro per gli Affari Europei, ai microfoni di RaiNews24. Mille miliardi di fronte fiscale l’anno nella Ue, questa l’idea. Ma proprio ora che la Svizzera ha le spalle al muro, Lussemburgo e Austria frenano sulla levata del segreto bancario. E mentre la Gran Bretagna spinge per avere leggi comunitarie, i costi si impennano, anche per la mancanza di una politica comune.
La sfida sara’ come sempre con la Germania, che punta a un’ipoteca sui soldi dedicati alla lotta contro l’occupazione giovanile. Il lavoro “e’ una delle priorita’ del governo Letta”, osserva Moavero. Proprio per questa ragione, uscire dal Consiglio con un pugno di mosche in mano sarebbe un bello smacco.
Berlino ieri ha firmato un memorandum di intenti con la Spagna per garantire a Madrid 5 mila posti di lavoro l’anno.
Nel suo tour per l’Europa da neo presidente del Consiglio, Letta ha posto con forza la quesione della disoccupazione giovanile, che – ricorda Moavero – “ha preso un certo peso anche nel bilancio dell’Ue, dal 2014 al 2020”. La nuova linea investe 6 miliardi di euro su 7 anni.
Enrico Letta ha assicurato ieri alla Camera il suo “impegno e la sua determinazine ad andare a Bruxelles perchè si cambi passo, sapendo che anche noi come altri paesi abbiamo un presidente del Consiglio che a Bruxelles dirà questo non lo posso accettare e non lo posso fare perchè il mio Parlamento ha detto no”.
Anche qui a remare contro ci sono le lancette dell’orologio. L’Italia giochera’ tutte le sue carte per poter anticipare i tempi, in modo da potere poi rifinanziare questa linea con i risultati in campo. Il vertice straordinario si concludera’ in poche ore. Gli impegni che Letta riuscira’ a strappare rimangono tutti da vedere.