ROMA (WSI) – Spunta il nome di Denis Verdini nell’inchiesta sulla Consip che vede indagato l’imprenditore Alfredo Romeo e il padre dell’ex premier Renzi, Tiziano, accusato di aver ricevuto soldi proprio da Romeo per un giro di tangenti e mazzette legate agli approvvigionamenti informatici in carico alla Centrale acquisti della pubblica amministrazione italiana.
Secondo un articolo de L’Espresso, in edicola domenica 26 marzo, proprio Romeo – in carcere per la presunta corruzione del dirigente di Consip Marco Gasparri – punta il dito contro le cooperative rosse, le superfavorite nella gestione dei ricchi appalti di Stato e su un uomo in particolare. L’uomo in questione è Ezio Bigotti, immobiliarista vicino a Denis Verdini.
Vince sempre lui, è un uomo di Verdini. C’è un cartello permanente.
Queste le parole di Romeo contenute in un esposto di cui il settimanale sarebbe in possesso, scritto subito dopo l’esclusione della Romeo Gestioni dalla gara per il “Servizio Luce” per la pubblica amministrazione, una commessa da ben 967 milioni divisa in otto lotti, due dei quali inizialmente assegnati allo stesso Romeo. Il cartello di cui parla l’imprenditore arrestato riguarderebbe il 76% delle gare di Consip, cartello protetto dallo stesso ad della Centrale, Luigi Marroni. Come scrivono i legali di Romeo:
“Dalla documentazione risulta che ben 5 lotti di gara su 8 risultano di fatto aggiudicati ad istanze imprenditoriali che vedono la partecipazione sostanziale di aziende del gruppo Sti, presieduto da Ezio Bigotti (…) i lotti 5 e 7 siano stati aggiudicati alla Conversion& Lighting srl di Bigotti solo perché a novembre 2015 l’arcirivale ha comprato da Manutencoop proprio l’azienda che era arrivata seconda dietro la Romeo, la Smail spa. La Conversion& Lighting è al 51 per cento controllata dalla Exitone (altra società di Bigotti) e al 49 per cento dal Consorzio stabile energie locali, già aggiudicatario del lotto 2 e che vede tra i propri consorziati la Gestione Integrata srl. Anche questa partecipata per l’85 per cento da Bigotti Con tale aggiudicazioni un unico centro imprenditoriale si assicura oltre il 76 per cento del complesso delle attività poste in gara. Un risultato ‘incredibile'”.