Consob: difficile un caso Gamestop in Italia ma attenzione alla speculazione
Wall Street nei mesi scorsi è stata investita del caso GameStop, una società quotata al New York Stock Exchange che gestisce la più grande catena al mondo di negozi di videogiochi il cui titolo ha subito improvvisamente un incremento di prezzo esorbitante, registrando fortissime oscillazioni giornaliere.
I vertiginosi incrementi di prezzo di GameStop nel mese di gennaio 2021 hanno portato la capitalizzazione di mercato della società a crescere più di 20 volte, raggiungendo importi di oltre 20 miliardi di dollari (poco meno della metà dell’attuale capitalizzazione di Intesa SanPaolo).
Come ha evidenziato la Consob (leggi la relazione) difronte alla commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario il clamore mediatico determinato dalla vicenda GameStop ha avuto alcuni effetti anche sul mercato azionario italiano.
Consob: Gamestop sul mercato italiano, il caso Tiscali
In particolare la Consob nella sua relazione ha evidenziato il caso Tiscali: il 28 gennaio 2021 i partecipanti ad un forum dedicato alle azioni TISCALI presente sul sito investing.com hanno lanciato l’idea di implementare una strategia di short squeeze sulle azioni TISCALI per la seduta di lunedì 1° febbraio 2021, ispirandosi alla vicenda statunitense.
Certo che, afferma l’Autorithy guidata da Paolo Savona, attualmente in Italia le cd “piattaforme” di trading di azioni, sebbene l’operatività di clienti retail non sia marginale, hanno caratteristiche molto diverse da quanto osservato negli Stati Uniti. In primis, perché risultano gestite da banche e imprese di investimento italiane o comunitarie che operano generalmente come aderenti diretti al mercato e sono sottoposte ad una serie di presidi e obblighi grazie alla regolamentazione UE. Inoltre le regole di funzionamento dei mercati italiani prevedono specifici presidi, in termini di controlli pre e post negoziazione, idonei a limitare l’impatto di fenomeni anomali come quelli emersi nella vicenda Gamestop.
La Consob sottolinea che il mercato dei servizi finanziari sta subendo un’evoluzione, seppure ancora poco visibile in Italia, caratterizzata da nuovi modelli di business studiati per nuove tipologie di investitori dai comportamenti social e sensibili a nuove forme operative e di marketing, come i millennial.
Ciò sta determinando il fenomeno della gamification dell’investimento finanziario, (l’investimento assume la natura di un gioco), la potenziale rilevanza di un “effetto-gregge” dovuto alla comunicazione via social e la possibile emersione di figure di influencer, o peggio di manipolatori social, anche nel mondo della finanza. Dal punto di vista delle autorità di mercato, è quindi necessario e urgente proseguire le valutazioni in corso su possibili nuove iniziative di vigilanza e regolamentazione a tutela degli investitori e dell’ordinato svolgimento del mercato. Le valutazioni dovranno anche includere l’eventuale riconducibilità di determinate condotte a fattispecie manipolative e l’efficacia delle attuali strategie di detection dei rischi per l’investitore.
Tali approfondimenti dovranno essere svolti in modo fortemente coordinato a livello europeo, perché le piattaforme digitali per loro natura coinvolgono soggetti attivi oltre i confini nazionali e perché l’operatività osservata nella vicenda Gamestop, qualora replicata, potrebbe coinvolgere in futuro anche strumenti finanziari quotati contemporaneamente su diversi mercati dell’Unione Europea.