La Consob da anni parla di trasparenza, parla di tutela dei risparmiatori, ma i prospetti informativi sono sempre redatti in modo da suscitare divergenti interpretazioni.
Ogni volta che leggo uno di questi prospetti mi viene in mente la frase della Sibilla Cumana che al soldato che partiva per la guerra diceva in latino “andrai tornerai non morirai in guerra” e la virgola messa prima o dopo il non faceva si che l’oracolo fosse sempre corretto. I casi si sono ripetuti negli anni, i prospetti criptici e scritti in “burocratese” hanno determinato più svantaggi che vantaggi per gli investitori. Ancora una volta questo problema si ripete.
Il Credito Valtellinese ha comunicato che richiamerà in anticipo (7 maggio) l’obbligazione convertibile scadente a giugno 2013 (con interessi al 4.25% annui). Secondo il prospetto informativo depositato in Consob, in caso di rimborso anticipato, i detentori di obbligazioni avrebbero dovuto ricevere, ai sensi dell’art 10 del regolamento, azioni con uno sconto del 15% sul prezzo medio delle azioni rilevato tra il 4 e il 26 aprile, oppure pagamento in denaro aumentato del 15%.
Per cui con un investimento di 50 euro, nell’obbligazione convertibile, si sarebbe dovuto ricevere un controvalore monetario o in titoli di 57.5 euro.
In realtà, in base a quanto dichiarato in Conference call dall’amministratore delegato e in base alle notizie per ora pervenute, sembrerebbe che il Credito Valtellinese rimborsi una parte in azioni (14 azioni) e una parte in denaro, in quanto le azioni a disposizione del prestito non sarebbero sufficienti a garantire un completo rimborso, e che il premio del 15% sia solo applicato alla parte azionaria, considerando la parte monetaria solo un mero conguaglio!
Da nessuna parte del prospetto, almeno apparentemente, si accenna a questa modalità di pagamento e in ogni caso nulla si dice del rischio che il premio possa essere minore del 15%: con queste modalità di pagamento, infatti, a meno che il titolo non faccia +100% in un mese, il premio sarà, a seconda del prezzo medio delle azioni nel periodo di rilevamento, solo fra il 5 e il 12% del capitale investito.
Sarebbe opportuno che, prima dell’inizio di tale periodo, il Credito Valtellinese chiarisse la questione e soprattutto che spiegasse in base a quali disposizioni del prospetto informativo e del regolamento il risparmiatore debba rinunciare ad una parte del premio, visto che nel prospetto stesso si dice chiaramente che il premio “è finalizzato a compensare l’investitore per la perdità di opzionalità … ed è pari a circa tre volte il tasso di interesse nominale dell’Obbligazione.”
Onde evitare che questi fatti si ripetano con frequenza, sarebbe opportuno che la Consob obbligasse a fare regolamenti facilmente comprensibili anche alla clientela retail, non dotata di conoscenze giuridiche o economiche, in quanto chi investe deve sapere con esattezza quali siano i rischi connessi all’investimento stesso e non deve ritrovarsi poi, come davanti ad un antico oracolo, a cercare di capire quali significati oscuri il prospetto nasconda.