Consob sanziona Veneto Banca
A leggere l’odierno intervento della Commissione Nazionale per le Società e la Borsa contro un bel numero di amministratori, consiglieri e componenti del collegio sindacale di Veneto Banca o meglio, di quello che ne resta, si rimane sorpresi di cotanta efficienza.
Una Commissione, la nostra, che controlla poco però in compenso, sanziona molto e pesantemente. Oggi, a scandalo scoppiato, con effetti nefasti a livello planetario tanto per le tasche dei risparmiatori che delle imprese ma soprattutto dell’immagine del “sistema Italia”, interviene con una sanzione amministrativa da cinque milioni e 485 mila euro.
Le violazioni, sono numerose, sistematiche e continue a cominciare dal finanziamento concesso alle imprese con la “condizione” di acquistare proprie obbligazioni come una sorta di “estorsione bancaria” proseguita per anni nel silenzio assordante degli Organi di controllo. Si contesta altresì una valutazione non adeguata e comportamenti scorretti per l’adeguatezza delle operazioni e informazioni non veritiere fornite negli anni all’Organo di controllo.
Controllo costante
Un Organo di controllo per definizione non deve mai fidarsi delle informazioni ricevute e, con sistematicità, sia pure a scandaglio, deve effettuare dei controlli finalizzati al riscontro circa la correttezza e veridicità delle informazioni ricevute.
Se questa attività non viene svolta negli anni, come ahimè si ha ragione di ritenere, i risultati non possono che essere quelli che conosciamo e che oggi l’Autorità giudiziaria sta facendo emergere.
Un Organo di controllo – laddove lavora con costanza e sistematicità – rappresenta altresì e per definizione una garanzia per l’investitore, soprattutto quello retail che il più delle volte è il meno tutelato e meno capace di comprendere le tante metamorfosi aziendali e le voci di bilancio il cui unico scopo sembra essere quello di “apparire” e mai di essere a tutto danno dell’economia sana.
La gestione del credito, allegro e spesso privo di garanzie, capace soltanto di produrre sofferenze o posizioni incagliate, accompagnato da compensi stellari a beneficio degli amministratori fanno il resto.
E nessuno vede: non c’ero e se c’ero dormivo!
Destinatari delle sanzioni
Si comincia giustamente dagli ex Presidenti da Flavio TRINCA, Francesco FAVOTTO e Pierluigi BOLLA per continuare con i vice come Alessandro VARDANEGA, Cristina ROSSELLO con i componenti degli ultimi due Consigli di amministrazione compreso il collegio sindacale.
L’unico auspicio per il futuro interessa un’attività di controllo mirata, continua e sistematica soprattutto sui dati di bilancio e sulla solidità patrimoniale degli Intermediari finanziari.
Per fortuna che dal gennaio 2018 molti controlli saranno accentrati alla Banca Centrale Europea laddove, i ripetuti stress test saranno il migliore biglietto da vissuta sulla tenuta di sistema. Aggiungiamo la MIFID 2 e forse si potrà stare più tranquilli, forse!
Diversamente continueremo a “Chiudere le stalle quando i buoi saranno scappati: in questo siamo specialisti ma che dico, unici nel panorama mondiale, imbattibili!”