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CONSORTE S’ALLARGA, RICUCCI SI RESTRINGE

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(WSI) – Ieri consueta raffica di sviluppi giudiziari
su Antonveneta, ma i «concertisti»
raccolti intorno alla Popolare Italiana hanno
deliberato la nuova lista per il cda con
cui torneranno all’assalto ala prossima assemblea,
a fine mese, mentre da lunedì
partirà l’opas lodigiana. Poi una nuova lettera
da Bruxelles a Bankitalia, questa volta
sulla vicenda Bnl e a difesa degli spagnoli
del Bbva. Ma i fatti finanziari veramente
di rilievo di giovedì 14 luglio sono
stati due.

La vendita del 2% di azioni Rcs
da parte di Ricucci, che da una parte spiazza
il mercato e alimenta l’impressione di
voler davvero mollare buona parte del suo
20%, se i soci attuali lo ammettono nel sindacato
con una quota assai più esigua; ma
dall’altra parte, al contrario, può anche essere
una mossa del gatto col topo: Ricucci
vende tranche successive a mani amiche, e
può di volta in volta ricomprare nuovi titoli
risalendo al 20% autorizzato, in modo
che quando dovesse lanciare l’opa non
sarà al 20 ma, grazie ad «amici», ben più su.

Le fantasie si sprecano, intorno a presunti
contatti tra Ricucci e i pattisti Rcs. A noi
non risultano, dopo il fiero no che alcuni
dei soci hanno opposto all’ingresso di Ricucci
nel sindacato. Dunque è più probabile
che la vendita di ieri sia una mossa felina:
sempre che più avanti non si scopra che
il gatto lancia l’opa sul topo e si vede affrontato
da un molosso, deciso a non farlo
vincere comunque.

C’è chi scommette che
non sarà affatto agosto il mese
del regolamento dei conti, ma
che il braccio di ferro proseguirà
a strappi e retromarce fino
addirittura alle prossime
elezioni. Dopo la sistemazione
della partita Fiat con una mossa
a sorpresa di Marchionne e
dimissioni di Montezemolo da
Torino, nonché lumi più chiari
sul colore politico di chi le lezioni dovesse
vincerle davvero, perché Geronzi e Ligresti
possano regolarsi.

Intanto, la notizia vera è che Giovanni
Consorte e la sua Unipol praticamente ce
l’hanno fatta. Bnl sarà loro – quanto a verdetto
del mercato, cioè giudici e Bruxelles
a parte – grazie alle quote cedute dai contropattisti,
e l’operazione sarà in accordo
con banche come la Popolare di Vicenza,
Carige e Popolare dell’Emilia Romagna.

L’attacco di Luigi Martino presidente della
“bianca” Confcooperative, i fucili spianati
improvvisamente da parte del ministero
delle Attività produttive, le reazioni
negative di Rutelli e Follini, sono tutti segni
inequivocabili che il disegno
avviato da Consorte nove anni
fa è infine riuscito. Prima la crescita
nella finanza rossa collegandosi
con la «storica» Mps, e
a contrappeso un solido rapporto
con le «banche bianche»
emiliane del gruppo Cardine.
Poi, con la Olivetti di Colaninno
e il rapporto sempre più
stretto con Gnutti e la Hopa dei bresciani,
anno dopo anno Consorte e Ivano Sacchetti
hanno sempre più capito di potersi
muovere in proprio. Da soli. Senza dover
più pagar pegno alla senesità altera e sempre
più ingessata di Mps.

Tagliando i ponti
con la Capitalia di Geronzi, e con altre
banche del Nord quando negli anni passati
alcuni grandi bocconi assicurativi hanno
preso strade diverse dagli appetiti di Consorte,
che pure anche grazie ad acquisizioni
costose come Winterthur è riuscito a divenire
via via il quarto gruppo assicurativo
italiano per poi a candidarsi a salire ancora.

E ora finalmente il via in proprio a un
grande progetto di bancassurance, con
l’appoggio diretto di Fazio, e l’astuzia di
aver saputo offrire a Fassino e D’Alema
una capacità di crescita aggregante che i
campanilismi senesi all’ombra dei Bassanini
hanno fin qui negato alla finanza rossa.
Gli ultimi mesi, Consorte li ha dedicati
a compattare e cementare il fronte interno
di tutti i più potenti settori della Legacoop.
Ci è riuscito. Doveva avvenire prima dell’avvento
di Prodi, che non è affatto detto
veda la cosa di buon occhio. Per la storia
della sinistra italiana, che siano le coop a tirare la volata alla politica e alla finanza dopo
decenni di subalternità è cosa che non
si vedeva da un secolo, finita con l’avvento
del fascismo. Se riesce davvero, dal listino
di Borsa Consorte peserà di più anche su
ben altre liste.

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