I Millennials hanno esigenze finanziarie particolari, trovandosi ancora nelle fasi iniziali della vita lavorativa o avviati alla fine dei loro studi. In questo periodo della vita le sfide possono essere molteplici: iniziare un piano di risparmio in vista della pensione, fare la quadra del budget o mettere in conto l’acquisto della prima casa.
Si tratta di obiettivi che possono essere raggiunti con maggiore facilità se ci si affianca ad un professionista. Secondo i dati citati da Yahoo Finance e relativi agli Stati Uniti, sono pochi però i Millenials che si sono affidati a un consulente: appena l’11% di essi incontra regolarmente un professionista del risparmio, mentre il 31% ha optato per i più economici robo advisor o sulle app per gli investimenti.
Controllo delle qualifiche professionali
Da dove partire per cercare un consulente finanziario adatto alle esigenze di un giovane? Il primo passo, secondo quanto suggerisce una guida di SmartAsset, è innanzittutto un controllo delle qualifiche professionali. In Europa una possibilità consiste nel verificare il possesso di una certificazione rilasciata dall’Efpa, che sottopone i consulenti a specifici esami e ad aggiornamenti professionali constanti. In Italia esiste, inoltre un Albo unico dei consulenti finanziari, nel quale vengono distinti i consulenti abilitati all’offerta fuori sede (gli ex promotori finanziari);
e i consulenti finanziari autonomi. L’iscrizione all’Albo comporta, fra le altre cose, il rispetto di un rigido codice deontologico.
Il fattore “umano”
Il secondo aspetto riguarda, poi, l’affinità personale. Quello che si instaura con il consulente è un rapporto di fiducia che non può prescindere da un buon livello d’intesa anche a livello umano. E’ possibile che nei primi anni di vita lavorativa si preferisca il rapporto con un consulente giovane; oppure, al contrario, che si sia alla ricerca di una figura più “paterna” e di maggiore esperienza. La cosa importante è il rapporto che si instaura sia tale da far superare tutte quelle timidezze che circondano, in generale, le questioni legate al denaro. Inclusi eventuali debiti da estinguere o contrarre, progetti futuri e obiettivi d’investimento.
Capacità di ascolto e flessibilità in relazione agli obiettivi
Valutare la capacità di ascolto del consulente sarà, in quest’ottica, un passaggio fondamentale. E’ importante che i suggerimenti del professionista si adattino realmente alle preferenze espresse dal giovane cliente. Gli obiettivi che vengono espressi, insomma, devono essere presi sul serio: ad esempio se si volesse privilegiare l’acquisto della casa rispetto alla costruzione del rispamio in vista della pensione.
I Millennials si trovano in condizioni finanziarie molto diverse da quelle dei loro genitori. E’ importante che il consulente si dimostri in grado di comprendere come impostare una strategia anche nelle situazioni in cui i flussi di reddito sono meno prevedibili o in cui i risparmi che possono essere investiti sono ancora limitati.