Settimo mese consecutivo di crescita per la raccolta netta delle reti di consulenza finanziaria in Italia che a novembre 2024 tocca 4,9 miliardi di euro, segnando un aumento del 95,4% su base annua. Lo rende noto Assoreti, l’Associazione delle società per la consulenza agli investimenti secondo cui il bilancio da inizio anno è positivo per 45,3 miliardi, con una crescita del 18,8% nel confronto con l’anno precedente.
Nel dettaglio le risorse nette investite in soluzioni gestite risultano pari a quasi 21 miliardi, mentre 24,3 miliardi di euro gravitano nel comparto amministrato tra strumenti finanziari (18,5 miliardi) e conti correnti e depositi (5,8 miliardi). Inoltre, continua Assoreti, la raccolta netta associata al servizio di consulenza con fee specifica (fee only/fee on top) si attesta, a novembre, a 581 milioni di euro; il bilancio da inizio anno risulta pari a 10,5 miliardi.
“Anche a novembre le reti ottengono un risultato importante, consolidando la crescita dell’industria grazie a verificati modelli di prestazione di consulenza qualificata. Prosegue inoltre la rimodulazione delle scelte di investimento, con più risorse destinate a soluzioni gestite, un calo di interesse per i titoli di Stato e, di recente, un ritorno alla liquidità.” dichiara Marco Tofanelli, segretario generale dell’Associazione.
Risparmio gestito: risorse nette più che quadruplicate rispetto ad un anno fa
Andando nel dettaglio dei dati snocciolati da Assoreti, emerge che le risorse nette destinate ai prodotti del risparmio gestito, con un valore complessivo di 2,7 miliardi di euro, risultano più che quadruplicate rispetto a quanto realizzato a novembre 2023, con un interesse prevalente per i fondi obbligazionari.
Una crescita che coinvolge tutte le macro famiglie di prodotto con dinamiche assimilabili. La distribuzione diretta di quote di fondi comuni di investimento determina volumi di raccolta netta per 1,2 miliardi di euro (+339% a/a), tra gestioni collettive di diritto estero (1 miliardo) e di diritto italiano (236 milioni). Le scelte di investimento invece continuano a privilegiare i fondi obbligazionari (1,1 miliardi) e, a seguire, i fondi flessibili (386 milioni) e monetari (130 milioni).
Bilancio negativo invece per la categoria azionaria (-325 milioni) e quella bilanciata (-117 milioni), mentre i versamenti netti realizzati sui prodotti assicurativi/previdenziali ammontano, nel complesso, a 920 milioni di euro (+372% a/a). Inoltre, i premi netti in unit linked valgono 305 milioni, quelli destinati a prodotti multiramo e polizze vita tradizionali risultano rispettivamente pari a 242 milioni e 220 milioni. La raccolta netta in prodotti strettamente previdenziali invece raggiunge i 154 milioni di euro.
Meno investimenti su titoli di stato e certificate
Guardando al comparto amministrato, questo invece segna una crescita su base annuale del 15%, con 2,2 miliardi di euro, mentre il saldo delle movimentazioni in strumenti finanziari è negativo per 231 milioni, principalmente per effetto dei deflussi di risorse riscontrato sui titoli di Stato. Inoltre la liquidità cresce di 2,4 miliardi di euro, mentre il saldo complessivo delle movimentazioni che coinvolgono gli strumenti finanziari amministrati è negativo per 231 milioni.
I deflussi di risorse coinvolgono in particolare i titoli di Stato (-856 milioni), i certificate (-112 milioni) e gli strumenti del mercato monetario (-53 milioni).
Per i titoli azionari si riscontra la prevalenza degli acquisti sulle vendite per 377 milioni di euro. Positivo anche il bilancio degli ETF (309 milioni) e delle obbligazioni corporate (177 milioni).