Nel mese di settembre si rafforza il processo di crescita della raccolta netta realizzata dai consulenti finanziari. Nel dettaglio i dati rilevati da Assoreti, l’Associazione delle Società per la Consulenza agli Investimenti, indicano volumi netti mensili pari a 2,6 miliardi di euro in aumento del 24,8% su base annua (-35,4% m/m). Da inizio anno le Reti realizzano, così, una raccolta netta pari a 40,9 miliardi di euro, segnando un incremento del 32,3% rispetto allo stesso periodo del 2020.
Come si legge nella nota di Assoreti, dai dati del mese di settembre si evince che le scelte di investimento effettuate nel mese privilegiano i prodotti del risparmio gestito; nel comparto confluisce il 99,4% delle risorse raccolte per un controvalore (2,6 miliardi) più che raddoppiato in termini tendenziali (+139,6% a/a); bilancio prossimo al pareggio per il comparto del risparmio amministrato (15 milioni di euro).
Consulenti finanziari: cresce il comparto assicurativo/previdenziale
Come rivela Assoreti, la distribuzione diretta di quote di fondi comuni determina volumi netti quasi quadruplicati rispetto all’anno precedente e pari a 853 milioni di euro. Si conferma la preferenza per gli fondi di diritto estero, con investimenti netti per 739 milioni, e si rileva la decisa crescita di interesse per i fondi chiusi mobiliari sui quali vengono realizzate sottoscrizioni nette per 207 milioni di euro Negativo invece il bilancio dei fondi italiani a -89 milioni.
Secondo Assoreti inoltre, il 47,4% delle risorse nette destinate alla componente gestita di portafoglio confluisce sul comparto assicurativo/previdenziale; i volumi netti aumentano del 117,4% a/a e raggiungono 1,2 miliardi di euro, concentrandosi tra unit linked (697 milioni) e polizze multiramo (516 milioni). La crescita tendenziale coinvolge anche le gestioni patrimoniali individuali con una raccolta netta pari a 521 milioni di euro (+71,2% a/a); le scelte di investimento privilegiano ancora le Gpf (444 milioni).
Il contributo mensile delle Reti al sistema dei fondi aperti, attraverso la distribuzione diretta e indiretta di quote, raggiunge così i 2,3 miliardi di euro e compensa i deflussi realizzati, dell’insieme, dagli altri canali distributivi (-2 miliardi), portando in positivo il bilancio complessivo dell’industria (357 milioni). Da inizio anno l’apporto delle Reti raggiunge così i 28,8 miliardi di euro e rappresenta il 56,7% della raccolta netta realizzata dall’intero sistema fondi (50,7 miliardi).
Il saldo delle movimentazioni realizzate sugli strumenti finanziari amministrati invece è negativo per 282 milioni di euro. Il deflusso di risorse dice Assoreti, coinvolge i titoli di debito, corporate (-227 milioni) e pubblici (-65 milioni), ed i certificate (-64 milioni); positivo il bilancio per i titoli azionari (45 milioni), e gli exchange traded product (49 milioni). La liquidità raccolta è pari a 297 milioni, in calo del 73% su base annua.
“E’ stato raggiunto il miglior risultato di raccolta mai realizzato a settembre, nonostante la consueta debolezza del mese. Un risultato ottenuto procedendo, come sempre, con una pianificazione finanziaria attenta, equilibrata e sostenibile, proiettata verso un orizzonte temporale di medio-lungo periodo, eseguita con costanza, metodo, senza strappi occasionali nelle scelte di investimento. Così sono stati affrontati questi ultimi diciotto mesi, segnati da un percorso particolarmente complicato ma altrettanto gratificante che ha rafforzato ulteriormente il rapporto di fiducia tra risparmiatori e consulenti finanziari; i 73 miliardi di euro di raccolta ne sono la prova” dichiara Marco Tofanelli, Segretario Generale dell’Associazione.
Le reti più forti del mese
Il Gruppo Fideuram (Fideuram, Intesa Sanpaolo Private Banking, Sanpaolo Invest SIM e IWBank) si colloca al primo posto dall’inizio dell’anno per raccolta netta, con 11 Mld€, e per raccolta in risparmio gestito, con oltre 8 Mld€. Per quanto riguarda la raccolta di settembre, il Gruppo Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking è primo nella classifica di risparmio gestito, con 792 Mln€. Seguono Fineco a quota 483 e Banca Generali a 316.