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Consulenti finanziari Usa sempre più vecchi, nei prossimi dieci anni il 37% andrà in pensione

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La popolazione mondiale invecchia e con essa anche i consulenti finanziari. Un fenomeno che non riguarda solo l’Italia dove il 57% dei professionisti della consulenza finanziaria ha un’età superiore ai 50 anni, ma a quanto pare anche gli Stati Uniti.  Secondo una ricerca di Cerulli Associates, circa il 37% dei consulenti statunitensi andrà in pensione nei prossimi dieci anni. Una fetta che, al momento, gestisce il 39% degli asset dell’industria a stelle e strisce.

Il fenomeno sarà ancora più evidente per quelli che operano nel canale wirehouse ( i professionisti che lavorano principalmente al telefono come quelli i protagonisti del film Wall Street): nello stesso periodo di tempo diranno addio al lavoro il 41% dei promotori ( 45% degli asset di quel canale).

“Prevediamo che questo fenomeno accelererà precipitosamente nei prossimi 5-10 anni”, ha spiegato Marina Shtyrkov, analista senior di Cerulli, ricordando che al momento l’età media degli advisor si aggira intorno ai 51 anni.

Shtyrkov sottolinea che il canale che dovrà far fronte al più il più grande esodo di consulenti e beni è proprio quello wirehouse. E che sono proprio i consulenti in pensione di questo segmento a detenere la più grande concentrazione di attività dei clienti nel canale, a causa della loro lunga esperienza nel settore.

Se non vogliono perdere la gestione di questi asset, le wirehouse dovranno, secondo l’analista, modificare la loro strategia, offrendo opzioni di successione più interessanti. Questo può essere più facile a dirsi che a farsi. In caso, contrario, l’unica opzione possibile sarà “quella di concentrarsi sulla prossima generazione di talenti”, ha concluso Shtyrkov.