Si è tenuta oggi, martedì 23 febbraio, la prima di tre tappe digitali del 2021 di ConsulenTia, l’evento ideato da Anasf, edizione centrata sul futuro verde della finanza, che ha registrato più di 1.000 partecipanti connessi in streaming.
“L’evento ha visto lo sviluppo di tre punti focali: lo stato dell’arte del livello normativo, che vedrà entro la fine dell’anno la definizione puntuale della tassonomia, l’aspetto della ricerca, per cui abbiamo rappresentato in maniera trasversale l’ambiente in cui si opera, utile a definire le linee di azione che devono essere condivise e soprattutto innovative per consentire al sistema di poter mirare al futuro con un approccio costruttivo e da protagonisti” ha dichiarato in apertura del convegno Luigi Conte, presidente dell’Anasf. “Soprattutto oggi che l’attenzione dei governi e in particolare di quello italiano guidato da Mario Draghi è rivolta alla necessità di lavorare insieme per la “transizione verde” nella prospettiva della prossima Conferenza delle Parti sul cambiamento climatico (Cop 26)” ha aggiunto Conte.
Al convegno inaugurale Anasf sono intervenuti Francesco Bicciato, Segretario Forum Finanza Sostenibile, Maria Paola Chiesi, Shared Value & Sustainability Director del Gruppo Chiesi, Luigi Conte, Presidente Anasf e Nadia Linciano, Responsabile dell’ufficio studi economici Consob.
ConsulenTia 2021, la ricerca della Consob sui consulenti
Il punto di partenza della giornata di lavori è stata l’indagine mirroring della Consob, che confronta opinioni e conoscenze sui temi della finanza sostenibile dei consulenti finanziari e dei loro relativi clienti. Solo il 13% di questi ultimi ha una buona conoscenza rispetto alle tematiche Esg mentre più del 50% di loro non ne ha mai sentito parlare.
Tra i fattori Esg che i risparmiatori associano alla finanza sostenibile ci sono quelli ambientali e societari, scarsa attenzione è posta invece alla governance. I professionisti del risparmio invece sono più attenti ai temi ambientali e di governance.
Esiste tra i risparmiatori anche una percezione errata sui prodotti SRIs: per il 40% del campione sono più costosi e meno performanti dei prodotti tradizionali. Il 50% invece riesce a proiettarsi in una situazione di medio-lungo termine rispetto al quale considerano correttamente la performance degli investimenti sostenibili migliore rispetto a opzioni alternative di investimento. Anche tra i professionisti esiste eterogeneità, ma la maggior parte di loro percepisce che non si tratta di prodotti più costosi.
“Per colmare i gap formativi dei risparmiatori sono molti i momenti in cui il cf può entrare in azione”, ha dichiarato Linciano, “a partire dalla valutazione di adeguatezza. Il professionista può svolgere infatti un ruolo attivo nella relazione con il cliente e nell’accrescimento delle competenze sugli investimenti sostenibili anche in sede precontrattuale, nella fase di definizione del portafoglio e in quella di monitoraggio. Ruolo che i clienti si aspettano, in più del 70% dei casi”.
Gli sforzi di imprese e gestori nella sostenibilità
“La sostenibilità è importante per le imprese per tre aspetti: innanzitutto rappresentano direttamente e indirettamente la prima fonte di inquinamento e di emissioni di gas effetto serra nell’atmosfera; attraverso il lavoro costituiscono una delle principali opzioni per la mobilità sociale delle persone; attraverso l’innovazione e la ricerca sono responsabili del processo sociale ed economico dell’ultimo secolo.
Di fronte a queste responsabilità non è più possibile che le imprese si sottraggano a un’attenta analisi degli impatti del proprio modo di condurre il business perché ce lo chiedono il pianeta, i giovani e la società. Porre l’etica al centro dei processi di business implica la creazione di un valore economico, che passa dall’ascolto dei punti di vista degli interlocutori, coinvolgendoli nelle decisioni di business. È questa la vera rivoluzione”, ha affermato Maria Paola Chiesi, “in questo scenario, la finanza interviene orientando le scelte degli investitori verso aziende sostenibili, può avere un ruolo chiave nel far acquisire consapevolezza alle imprese e svolge nei loro confronti un importante ruolo educativo e formativo. Infine, può fare da trade union tra sistemi diversi nella consapevolezza che per risolvere le tre grandi crisi -economica, ambientale e societaria- sia necessaria un’azione concertata tra tutte le parti sociali”.
“Gli investimenti SRI stanno crescendo a livello globale. L’Europa è uno dei player più importanti e l’Italia è ben posizionata dopo il Regno Unito e la Francia. Abbiamo avuto una reazione importante dalla pandemia, i rendimenti hanno cominciato a crescere in linea superiore rispetto agli investimenti tradizionali, e questo è avvenuto perché inserire investimenti Esg anticipa i rischi e le esternalità negative in campo sociale e ambientale.”, ha commentato Francesco Bicciato. “Abbiamo una grande possibilità per reindirizzare il modello di sviluppo del Paese: una delle strategie della finanza SRI è quella del dialogo tra finanza e imprese che, quando si allineano sugli stessi obiettivi, procedono poi nella stessa direzione; la seconda è colmare il gap tra attività del cf e l’interesse dei clienti sui temi Esg, attraverso la comunicazione e l’educazione finanziaria, elemento centrale per far crescere operatori e investitori allo stesso tempo,” ha concluso Bicciato.
“Crediamo che il 2021 imprimerà una svolta fondamentale, in termini normativi e legislativi, per la finanza sostenibile e come Anasf stiamo lavorando per fornire un contributo formativo e informativo molto ampio, interessati ad un approccio che vada nella direzione dell’economia sostenibile attraverso più voci e attraversando lo spettro demografico, in un modello in cui le generazioni non si dovranno più affrontare ma confrontare per provare a dare una conclusione che tenga conto di tutti i fattori. È necessario inoltre definire linee di azione innovative affinché i progetti si attuino e non restino scritti sulla carta. Rappresentare una forma ecologica di azione significa anche rappresentare un formato di azione in cui le linee operative sovrastino quelle burocratiche. Questo sarà uno degli elementi centrali perché si possa immaginare un effetto moltiplicatore delle azioni nel tempo”, ha concluso il presidente dell’Anasf.
La versione digitale dell’evento ha conservato l’alternanza di momenti di alta formazione a quelli di confronto con le società del risparmio. Sono stati previsti spazi virtuali in cui i soci Anasf hanno potuto interagire in esclusiva con le società partner: BlackRock, Capital Group, Goldman Sachs Asset Management, J.P. Morgan Asset Management, Lombard Odier Investment Management, T.Rowe Price, Vontobel, che hanno dato il loro contributo declinando i vari aspetti della sostenibilità non più come alternativa ma come fattore trainante del presente verso il futuro.