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Banca Generali, crescono le masse nel primo trimestre 2022

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Masse in crescita per Banca Generali nel primo trimestre dell’anno. La banca triestina a fine marzo 2022 gestisce masse totali per 84 miliardi di euro: +8% rispetto all’esercizio precedente. La raccolta netta del trimestre è stata di 1,5 miliardi mentre quella netta da inizio anno è stata di 1,9 miliardi. La raccolta del trimestre si è concentrata soprattutto sul risparmio amministrato mentre ad aprile – grazie alle nuove iniziative lanciate – si è registrata una ripresa dei flussi investiti in soluzioni gestite, che hanno rappresentato il 56% della raccolta totale del mese.

I risultati commerciali di Banca Generali

A livello commerciale, le soluzioni gestite (fondi/Sicav e contenitori finanziari e assicurativi) sono cresciute a 42,5 miliardi (+8,1% anno su anno, -4,1% da inizio anno). Il loro peso si è attestato al 50,6% delle masse totali, stabili rispetto al 50,7% dello scorso anno e in leggero calo rispetto al valore di 51,6% di fine 2021. Tra le soluzioni gestite, le masse investite in prodotti dedicati alla sostenibilità (ESG) a fine trimestre si attestavano a 6,3 miliardi (+17% a/a) e rappresentavano il 14,9% del totale, in crescita rispetto al 13,6% del primo trimestre 2021 e al 14,6% di fine 2021.

Le masse in prodotti assicurativi tradizionali (Ramo I) sono risultate pressoché stabili e pari a 16,1 miliardi (-0,9% a/a e da inizio anno).

Le masse amministrate si sono attestate a 25,5 miliardi (+15,9% a/a, +1% da inizio anno). Di questi, 13,1 miliardi sono rappresentati da attivi in Conto Titoli (AuC), che hanno registrato un aumento del 10,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (-1,4% da inizio anno) beneficiando dell’ampliamento dell’offerta con i servizi di consulenza RO4AD.

I conti correnti hanno raggiunto i 12,3 miliardi, in aumento del 3,6% da inizio anno e del 21,7% rispetto al primo trimestre del 2021, in virtù di un temporaneo aumento della liquidità dovuto alla volatilità dei mercati finanziari nel periodo.

Le masse che fanno capo a BG FML, la società di gestione di Banca Generali basata in Lussemburgo, si sono attestate a 20,1 miliardi (+4% rispetto allo scorso anno, -6% da inizio anno).

A fine trimestre le masse in consulenza evoluta (BGPA) hanno raggiunto i 7,1 miliardi (+10% a/a, -2% da inizio anno), attestandosi all’8,5% delle masse totali. Ad aprile le masse in consulenza evoluta si sono attestate a 7 miliardi (+6% a/a).

I conti del primo trimestre 2022 di Banca Generali

Il primo trimestre del 2022 si è chiuso con un utile netto consolidato di 68,3 milioni, in calo del 50% rispetto ai 135,4 milioni dello stesso periodo dello scorso anno. La variazione riflette l’andamento dei mercati finanziari nel periodo, che ha portato ad una contrazione straordinaria delle commissioni variabili dal picco di 111 milioni del primo trimestre 2021 ai 13,7 milioni del primo trimestre 2022.

La componente di utile ricorrente si è infatti attestata a 53,2 milioni (+43% rispetto al precedente esercizio) evidenziando un sensibile miglioramento nel profilo della profittabilità, per merito di: forte sviluppo delle masse; scalabilità del modello di business; attenta gestione dei costi. Complessivamente, gli utili ricorrenti hanno rappresentato il 78% dell’utile del periodo contro un’incidenza di solo il 27% del totale rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno.

Il margine di intermediazione è sceso a 160,8 milioni, rispetto ai 239,9 milioni dello scorso esercizio. Il risultato ha beneficiato del progresso del margine finanziario (€27,2 milioni, +10%) e delle commissioni nette ricorrenti (120 milioni, +15,2%) a fronte del minor contributo delle commissioni variabili (13,7 milioni, -87,7%) legato alle performance negative dei mercati finanziari nel periodo.

Le commissioni lorde ricorrenti sono state pari a 244,7 milioni (+10,6% rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno). Il risultato è legato principalmente alla crescita delle commissioni lorde di gestione a 209,9 milioni (+12%) in virtù dell’aumento delle masse nel periodo. Le commissioni bancarie e d’ingresso si sono attestate a 34,8 milioni (+3%) e hanno mostrato una crescita trainata principalmente dalle commissioni legate alle attività di consulenza evoluta.

I costi operativi si sono attestati a 59,9 milioni (+7%), mentre quelli core hanno toccato i 54,2 milioni, (+5,9% a/a) e includono 1,5 milioni legati all’avvio di BG Suisse nell’ambito del piano di espansione internazionale (0,4 milioni nel primo trimestre 2021). L’incidenza dei costi operativi si è mantenuta su livelli di eccellenza pari allo 0,29% delle masse totali a fine periodo (in linea con il primo trimestre dell’anno precedente) mentre il Cost/Income ratio, rettificato per le componenti non ricorrenti quali le commissioni variabili, si è ulteriormente ridotto al 40,4% (43,0% a fine 2021 e 43,4% nel primo trimestre 2021). Nel trimestre sono stati contabilizzati accantonamenti, contributi ai fondi bancari e rettifiche di valore nette per 13 milioni contro i 17,3 milioni dello scorso anno (-25%).

Inoltre sono cresciuti in modo significativo i contributi ai fondi di salvaguardia del sistema bancario (5,9 milioni, +27%) a fronte dei quali si è ridotta la componente non ricorrente relativa all’adeguamento dei tassi di attualizzazione utilizzati per le valutazioni statistico attuariali e ai piani di fidelizzazione legati alla dinamica commerciale del periodo.

La solidità patrimoniale della banca

Banca Generali conferma la solidità dei propri parametri regolamentari con il CET1 ratio al 16,2% e il Total Capital ratio (TCR) al 17,3%, calcolati al netto della nuova politica di dividendo presentata nel nuovo piano strategico 2022-2024. I coefficienti di capitale si posizionano su livelli ampiamente superiori ai requisiti minimi richiesti nell’ambito del processo di revisione e valutazione prudenziale SREP di 7,75% per il CET1 ratio e 11,84% per il TCR. Il Leverage ratio della banca si è attestato al 4.4%, significativamente al di sopra del minimo regolamentare. Infine, si confermano elevati gli indicatori di liquidità della banca: LCR (Liquidity Coverage ratio) al 404% (dal 441% nel 2021) e il NSFR (Net Stable Funding ratio) a 221% (da 228% nel 2021).

Gli obiettivi per il futuro di Banca Generali

Dal punto di vista strategico e operativo, dopo il successo nel posizionamento private, Banca Generali si è posta l’obiettivo di diventare l’interlocutore di riferimento per un target di clientela più ampio e sviluppare ulteriormente la personalizzazione del servizio puntando sul binomio tecnologia-consulente.

I target finanziari sono confermati a tutti i livelli sebbene,  circa due mesi dal lancio del piano industriale, il contesto macro economico e gli equilibri geopolitici siano drasticamente mutati per lo scoppio della crisi in Ucraina. I mercati finanziari stanno infatti fronteggiando un periodo di forte volatilità che non si vedeva da decenni. Il rialzo dei tassi d’interesse in corso rappresenta un’opportunità che non era stata riflessa nelle proiezioni del piano e potrà dunque essere una componente importante di redditività, a fronte del persistere della volatilità dei mercati.

Il commento del ceo e direttore generale Mossa

Gian Maria Mossa, amministratore delegato e direttore generale di Banca Generali (nella foto), ha commentato così i risultati della trimestrale:

“In un clima di incertezza, complessità geopolitiche ed economiche, prudenza gestionale ed efficienza operativa sono state le linee guida che non hanno sacrificato lo sviluppo strategico e commerciale. Continuiamo a lavorare sull’ampliamento delle soluzioni a supporto della consulenza, investendo sulla rosa d’offerta e sugli strumenti digitali. Le risposte positive che ci arrivano dal mondo dei professionisti e dai tanti nuovi clienti in questa prima parte dell’anno ci rendono fiduciosi nella nostra capacità di continuare a crescere in misura superiore al mercato di riferimento”.