Advisory

Consulenza finanziaria, raccolta gestita in forte rimbalzo per le reti

Raccolta netta in forte ripresa per le reti di consulenza finanziaria nel mese di giugno, che raggiunge i 5,5 miliardi di euro, con una crescita del 2% rispetto al mese precedente e del 92,3% nel confronto con il mese di giugno del 2023.
Il bilancio dei primi sei mesi – fa sapere una nota di Assoreti – è quindi positivo per 25,3 miliardi, con un incremento dello 0,7% rispetto al primo semestre dell’anno precedente.

Torna il forte interesse per il gestito

Entrando nel dettaglio dei dati, nel mese di giugno viene confermata la progressiva crescita dei volumi di raccolta indirizzati verso le soluzioni del risparmio gestito; le risorse nette destinate, nel complesso, ai fondi comuni, alle gestioni individuali ed ai prodotti assicurativi/previdenziali sono state pari a 2,4 miliardi di euro e rappresentano il migliore risultato degli ultimi diciotto mesi.

La raccolta netta realizzata sugli strumenti amministrati ha raggiunto 3 miliardi, mentre il flusso netto di risorse su conti correnti e depositi si è attestato a 57 milioni di euro.

Come è andato il semestre

Il bilancio dei primi sei mesi è positivo per 25,3 miliardi, con un incremento dello 0,7% rispetto al primo semestre dell’anno precedente; la risorse nette indirizzate sui prodotti del risparmio gestito ammontano a 8 miliardi di euro, valore più che sestuplicato rispetto al corrispondente dato del 2023 (1,3 miliardi).

La raccolta netta associata al servizio di consulenza con fee specifica (fee only/fee on top) si attesta, a giugno, a 1,3 miliardi di euro; da inizio anno sono 7,2 i miliardi confluiti sul servizio di consulenza con fee. Le risorse nette mensili destinate ai prodotti con commissioni ricorrenti ammontano, così, a 3,2 miliardi, tra risparmio gestito (2,4 miliardi) e amministrato in consulenza con fee (847 milioni); nei primi sei mesi il corrispondente dato è pari a 12,1 miliardi di euro.

Aumenta il numero di clienti delle reti di consulenti finanziari che, a fine giugno, risulta pari a 5,068 milioni; nei primi sei mesi dell’anno la crescita effettiva è quantificabile in circa 98 mila unità.

“I risultati del mese e la chiusura del semestre evidenziano ancora una volta la solidità del sistema delle Reti di consulenza e, con essa, la capacità nel procedere con costanza in un processo di crescita che trova realizzazione nella valorizzazione delle disponibilità finanziarie affidate dai propri clienti. Guardiamo con rinnovato ottimismo alla seconda parte dell’anno” ha dichiarato Marco Tofanelli, segretario generale dell’Associazione.

Risparmio gestito, in ripresa le unit

Puntando i riflettori sul risparmio gestito, nel mese di giugno, la crescita del comparto rispetto al mese precedente è riconducibile ai volumi di raccolta realizzati sui prodotti assicurativi/previdenziali, nel complesso pari a 825 milioni di euro. I premi netti riferibili alle unit linked sono più che triplicati e raggiungono i 531 milioni di euro; il bilancio delle polizze vita tradizionali e dei prodotti multi-ramo torna nuovamente positivo e rispettivamente pari a 149 milioni ed a 69 milioni di euro.

La distribuzione diretta di quote di fondi comuni di investimento ha determinato volumi di raccolta netta mensile pari a 1,1 miliardi di euro; privilegiato l’investimento in Oicr obbligazionari (1 miliardo). Le gestioni patrimoniali individuali registrano una raccolta di 521 milioni di euro, tra Gpf (293 milioni) e Gpm (228 milioni).

Il contributo complessivo delle Reti al sistema dei fondi aperti, attraverso la distribuzione diretta e indiretta di quote, è quindi positivo per quasi 2 miliardi di euro.

L’apporto delle Reti da inizio anno sale, così, a 6,6 miliardi, valore più che raddoppiato rispetto ai 3 miliardi del primo semestre del 2023 (al momento non sono disponibili i dati di sistema relativi al mese di giugno).

Risparmio amministrato

L’attività realizzata sugli strumenti finanziari amministrati continua ad evidenziare la preferenza per i titoli di Stato, sui quali confluiscono risorse nette per 2,2 miliardi di euro; si conferma il gradimento nei confronti delle obbligazioni corporate (390 milioni), degli ETF  (288 milioni) e dei certificate (118 milioni).