(Teleborsa) – L’Indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) segnala a febbraio 2010 un aumento dell’1,4% in termini tendenziali ed una flessione dello 0,5% rispetto a gennaio 2010. Il miglioramento su base annua continua ad essere condizionato dalle dinamiche relative alla mobilità (senza la componente autovetture si registrerebbe, infatti, una flessione dello 0,4%) e dal confronto con un periodo particolarmente negativo della domanda. La riduzione registrata in termini congiunturali, la seconda consecutiva, sembra indicare come le famiglie, dopo il tentativo di recupero attuato nella seconda parte del 2009, abbiano difficoltà a mantenere un profilo di crescita della domanda atto a garantire il ritorno sui livelli di consumo pre-crisi. Le incertezze che caratterizzano il comportamento delle famiglie, legate alle preoccupazioni sulle dinamiche del mercato del lavoro, emergono anche dall’andamento del clima di fiducia rilevato dall’ISAE che registra, a marzo 2010, un deterioramento. Più articolata appare la situazione sul versante del sentiment delle imprese. A marzo, infatti, a fronte di un miglioramento del clima di fiducia degli operatori delle aziende manifatturiere e del commercio, gli imprenditori dei servizi segnalano, al contrario, un peggioramento. Ma tra gli elementi positivi che emergono in questa prima parte dell’anno, e che potrebbero contribuire a migliorare il quadro generale, vi è la moderata ripresa dell’attività produttiva: l’indagine rapida di Confindustria indica, a marzo 2010, un incremento congiunturale della produzione industriale dell’1,3%, in miglioramento rispetto al –0,6% di febbraio. Tendenza che, stando agli ordinativi, dovrebbe proseguire anche nei prossimi mesi. L’incremento mostrato a febbraio dall’ICC, rispetto all’analogo mese dello scorso anno, riflette un aumento dei volumi acquistati dalle famiglie sia per i beni (+1,3%) che per i servizi (+1,6%). I prezzi dei beni e servizi che compongono l’ICC hanno evidenziato, a febbraio 2010, una modesta crescita (+0,6%). Il dato riflette la progressiva tendenza all’aumento dei prezzi dei servizi a cui si è associato un moderato incremento dei beni, al cui interno continuano a risultare in decisa crescita i prezzi dei carburanti. (segue)
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