Arrivare all’udienza in Tribunale del 7 febbraio con un piano condiviso sull’ex Ilva: questo l’obiettivo delineato nell’incontro avuto oggi fra il premier Giuseppe Conte e il numero uno di ArcelorMittal, Lakshmi Mittal. Il faccia a faccia di un’ora è si è svolto presso l’ambasciata italiana di Londra: “Non dovete pensare che sia stato un incontro per negoziare i dettagli, però è stato un incontro utile per ribadire le linee strategiche di fondo di questo negoziato, ci siamo aggiornati“, ha detto Conte ai cronisti. Nei mesi scorsi Conte aveva promesso ad ArcelorMittal “la battaglia legale del secolo” invitando l’investitore a non venir meno agli accordi stretti in precedenza con lo Stato.
“Ovviamente ci sono i nostri rispettivi negoziatori e lo staff di legali che stanno lavorando”, ha aggiunto il presidente del Consiglio, “si sta definendo il piano industriale, si stanno anche creando anche le premesse per l’ingresso del pubblico, perché, come abbiamo detto, ci sarà anche un investimento pubblico”.
L’appuntamento al Tribunale di Milano
Sull’ormai imminente udienza che esaminerà il ricorso dei commissari contro il recesso di Arcelor dalla gestione dell’ex Ilva, Conte ha precisato di non essere “entrato nel dettaglio delle clausole”, tuttavia “in tribunale bisogna andarci, ma sarebbe bene arrivarci con un accordo“.
Accordo che ancora sembra essere lontano sui risvolti occupazionali, stando a quanto affermato dal presidente: il piano di esuberi presentato da Arcelor resta “inaccettabile”, ha detto Conte ribadendo come per il governo resti “fondamentale preservare un livello occupazionale adeguato, elevato”.
Oggetto dell’incontro sono stati anche “aspetti tecnici riguardanti la transizione energetica” ha detto il premier evidenziando che “tutto il Governo ma anche il sistema Italia, desidera che” quello di Taranto diventi “uno degli stabilimenti più innovativi al mondo, per quanto riguarda la transizione industriale ed energetica”.