La compagnia attiva nella Rc online vuole crescere ancora in Italia. Ne abbiamo parlato con l’ad Costantino Moretti
Dott. Moretti, ConTe.it è presente in Italia solo online, senza una rete di agenti. Come riuscite a crescere in un mercato digitale che è arretrato rispetto agli altri Paesi europei?
«In questi primi dieci anni di attività in Italia siamo cresciuti grazie ad alcuni aspetti che caratterizzano il nostro posizionamento nel Paese. Mi riferisco in particolare alla qualità dei servizi, riconosciuta dai clienti, e ad un’offerta competitiva rispetto ai principali concorrenti. In particolare ConTe.it deve molto del suo successo alla semplificazione dei processi e all’utilizzo estensivo dei canali digitali nel rapporto diretto con i clienti.
Nonostante la distanza che separa la vendita di polizze Rc auto e moto online in Italia dai Paesi più evoluti voglio ricordare che negli ultimi anni il mercato è comunque cresciuto con le vendite dirette (online e telefoniche, ndr) delle compagnie che sono passate dal 5 al 10 per cento. Un progresso dovuto anche allo sviluppo dei siti comparatori di prezzo, che hanno permesso anche a noi di emergere nel confronto con gli altri operatori».
Vi fermerete al mondo della Rc o avete in programma di ampliare l’offerta di coperture?
«Nel lungo periodo siamo impegnati ad aumentare la gamma di prodotti da offrire ai clienti, non solo nel campo assicurativo. Mi riferisco in particolare al mercato del credito come già fatto nel regno Unito dalla casa madre Admiral, che è attiva anche nei prestiti personali. Un settore che attualmente in Italia presidiamo grazie alla collaborazione con Younited Credit.
Per quanto riguarda invece il breve periodo stiamo lavorando per rafforzare la nostra posizione e il livello di servizio nel mercato dell’Rc auto e moto e stiamo valutando i mercati per ampliare le coperture nel settore dei viaggi e della casa».
Quali sono i vostri obietti di crescita nel nostro Paese?
«Continueremo ad investire sul mercato italiano visto l’interesse crescente dimostrato dai clienti che alla fine dello scorso anno si sono attestati a 585 mila, con un progresso del 17% rispetto a quello precedente. Lo sviluppo sul fronte dei clienti si riflette inevitabilmente sui ricavi che lo scorso anno sono cresciuti del 18% a 201 milioni di euro. Ritengo che se il mercato continuerà ad essere favorevole dovremmo riuscire a mantenere anche in futuro il tasso di crescita evidenziato negli ultimi anni. Il nostro obiettivo è salire sul podio delle compagnie dirette. Per essere in grado di cogliere queste sfide puntiamo a inserire nei prossimi mesi 50 nuove risorse dopo le 87 assunzioni del 2018 che hanno portato a 500 i colleghi nella sede di Roma. Ci rivolgiamo in particolare a data scientist, esperti di intelligenza artificiale, esperti di cyber security, blockchain tecnology e di piattaforme IoT. Vogliamo attrarre giovani talenti esperti di tecnologia, una variabile che più di altre sta radicalmente cambiando l’offerta assicurativa. Dal canto nostro offriamo importanti prospettive di crescita anche a livello internazionale, in un ambiente che è stato più volte riconosciuto come un ‘great place to work’».
Che cosa apprezzano di più i clienti italiani del vostro servizio?
«Quello che gradiscono di più i nostri clienti è la semplicità, sia per quanto riguarda il linguaggio della comunicazione sia quello relativo alla facilità di utilizzo della piattaforma online.
I risparmiatori sono sempre più abituati a velocità e facilità di utilizzo di internet e proprio per rispondere a queste esigenze vogliamo essere sempre all’avanguardia su questo fronte. La semplicità è stato e sarà sempre di più uno degli elementi che più di altri ci aiuterà nella crescita della società».
Fate parte di un gruppo internazionale, quali sono le principali differenze che riscontrate rispetto al mondo anglosassone?
«Il cliente italiano è sicuramente più diffidente rispetto a quelli di altri Paesi. Per questo motivo va preso per mano e accompagnato in tutti i momenti della relazione con la compagnia, soprattutto nel momento del sinistro. C’è una forte esigenza di sentirsi seguiti proprio nelle situazioni in cui si manifesta il vero momento di bisogno da parte loro. Per questo motivo abbiamo investito e continueremo a farlo nell’eccellenza del servizio clienti.
In generale gli italiani sono consumatori molto attento al livello di servizio e al grado di sicurezza. Molto di più rispetto al mondo anglosassone dove il rispamiatore si muove molto bene tra le diverse offerte e il fattore discriminante tra una compagnia e l’altra è rappresentato soprattutto dal prezzo delle polizze».
Come vedete il futuro del mondo assicurativo?
«Nei prossimi anni il comparto assicurativo sarà sempre più variegato e articolato. Quando si pensa al futuro bisogna tenere conto dei cambiamenti delle abitudini e degli stili di vita degli italiani che influiranno sempre di più sulla relazione compagnia-cliente.
Mi riferisco ad esempio all’utilizzo sempre più diffuso del car sharing e all’evoluzione nei nuclei familiari. In questo senso dovranno essere create delle nuove coperture per venire incontro alle mutate esigenze e anche i modelli distributivi dovranno essere sempre più flessibili per essere vicini ai consumatori, un fattore che non è scontato visto che le compagnie assicurative si sono mosse nella stessa direzione per oltre 100 anni. In questo senso vediamo ampi margini di crescita per la nostra società che da sempre ha saputo cogliere le spinte dell’innovazione.»
L’articolo integrale è stato pubblicato sul numero di maggio del magazine Wall Street Italia