“Avvieremo la procedura per la revoca della concessione a società Autostrade”. Lo ha detto ieri il premier Giuseppe Conte, durante la conferenza stampa al termine del consiglio dei ministri straordinario dopo il crollo del ponte Morandi a Genova.
Una presa di posizione forte, quella del Governo, che traspare anche dalle parole del ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli e i vice premier Luigi Di Maio e Matteo Salvini, che hanno chiesto le dimissioni dei vertici della società, .
“I responsabili hanno un nome e cognome e sono Autostrade per l’Italia”, dice Di Maio. “Se non sono capaci di gestire le nostre autostrade, lo farà lo Stato“, aggiunge Toninelli.
La società – che ha chiuso il 2017 con ricavi operativi per quasi 4 miliardi, un utile d’esercizio di 1,042 miliardi e investimenti operativi per 556 milioni – si difende:
“Investiamo oltre un miliardo in sicurezza e manutenzione”. E il viadotto “era monitorato dalla Direzione di Tronco di Genova (che fa parte di Autostrade, ndr) con cadenza trimestrale secondo le prescrizioni di legge e con verifiche aggiuntive mediante apparecchiature altamente specialistiche”, anche attraverso “società ed istituti leader al mondo in testing ed ispezioni”: l’esito ha sempre fornito “adeguate rassicurazioni”.
In una nota la società ha inoltre affermato che:
“Autostrade per l’Italia sta lavorando alacremente alla definizione del progetto di ricostruzione del viadotto, che completerebbe in cinque mesi dalla piena disponibilità delle aree”, specifica la nota, aggiungendo che “continuerà a collaborare con le istituzioni locali per ridurre il più possibile i disagi causati dal crollo” che ha provocato la morte di almeno 39 persone.
In relazione all’annuncio dell’avvio della procedura di revoca della concessione, la società si è infine detta fiduciosa
“di poter dimostrare di aver sempre correttamente adempiuto ai propri obblighi di concessionario, nell’ambito del contraddittorio previsto dalle regole contrattuali che si svolgerà nei prossimi mesi. È una fiducia che si fonda sulle attività di monitoraggio e manutenzione svolte sulla base dei migliori standard internazionali”.
Di tutt’altro parere, il Di Maio e M5S, secondo cui “Autostrade è stata coperta da governi precedenti”.
Atlantia agli investitori: preparatevi a duro colpo
Proprio i Cinquestelle, in testa l’attuale sottosegretario al Mise, Cioffi, presentò a dicembre un esposto all’Anac sulla concessione ad Autostrade e l’ipotesi che con un meccanismo di “supervalutazione” autostrade ‘gonfi’ i pedaggi. L’intera vicenda ha pesanti le ripercussioni per Atlantia, la società dei Benetton che detiene Autostrade: bond ai minimi storici. All’apertura di Piazza Affari Atlantia non faceva prezzo per un -15% il teorico.
Sono proseguite intanto per la seconda notte consecutiva le ricerche di eventuali ulteriori vittime tra le macerie. Le squadre Usar e cinofile dei Vigili del Fuoco hanno lavorato ininterrottamente, ma non sono stati nè individuati nè recuperati altri corpi. Il bilancio delle vittime resta quindi fermo a 39 mentre i feriti sono 16, di cui 9 in codice rosso.
In seguito alla presa di posizione del governo, i vertici di Atlantia hanno avvertito gli investitori, dicendo di prepararsi a un “duro colpo” finanziario. A metà seduta le azioni di Atlantia sono scese sotto i 20 euro, per un calo percentuale più amplio del 16%.
Anche il gruppo Acs di Florentino Perez paga per i problemi di Atlantia, visto che le due società sono da mesi al lavoro sul dossier congiunto per rilevare assieme la compagnia autostradale Abertis. Il titolo Acs cede il 5% a Madrid e risulta il titolo peggiore del listino Ibex 35.