Conti correnti: con più costi, due italiani su tre sposteranno liquidità in investimenti
Cosa ne pensano gli italiani di possibili misure di aumento dei costi e di chiusure dei conti correnti è l’oggetto dell’ultima indagine realizzata da Wall Street Italia in collaborazione con T-Voice, società che si occupa di opinion mining, sentiment analysis e topic discovery e sfrutta algoritmi di artificial intelligence supervisionati con l’obiettivo di offrire una panoramica precisa di opinioni e sentimenti condivisi tramite web e social network.
Nelle ultime settimane Fineco, Unicredit e Ing con il Conto Arancio hanno comunicato ai propri correntisti un aumento dei costi di gestione o la chiusura dei conti nel caso in cui la liquidità parcheggiata non verrà investita sui mercati finanziari.
Una decisione motivata dagli istituti facendo riferimento agli attuali tassi negativi che non consentono più di fare fronte ai costi derivanti dai liquidità ferma sui conti.
Le analisi di T-Voice sono state condotte su più di 6.000 testi in lingua italiana riguardanti il tema “costi / chiusure conti correnti” presenti nel web e sui principali social network per il periodo che va dal 15 Marzo 2021 al 20 Aprile 2021.
Tutti i risultati sono presentati al netto degli “off-topic”, ovvero senza considerare quei testi che non contengono il tema di interesse.
Conti correnti: due italiani su tre investiranno di più
Dall’indagine emerge che, a seguito dell’aumento dei costi di gestione, due italiani su tre sposteranno una parte della liquidità verso gli investimenti. Il 22% sostiene che utilizzerà più contante, mentre solo il 15% aumenterà comunque il proprio livello di liquidità/risparmio su cc.
Inoltre dall’indagine risulta che il tema più discusso sul tema della liquidità è la patrimoniale, seguito dalle tasse sui conti correnti e dai costi dei mutui.