Parcheggiare i risparmi nel conti corrente non solo non è più remunerativo, ma sta diventando sempre più costoso per gli italiani e le stesse banche. Negli ultimi tempi, infatti, le spese stanno aumentando notevolmente.
Il motivo? Le banche stanno addebitando sui propri clienti i costi finanziari dei tassi negativi che devono riconoscere per le somme depositate presso la Bce. Così nelle ultime settimane sono sempre più numerosi gli istituti bancari che hanno inviato lettere ai propri clienti, mettendoli al corrente di modifiche unilaterali dei contratti.
Dopo Unicredit e Fineco, l’ultima comunicazione in ordine temporale è arrivata da ING. La banca olandese, dopo aver comunicato qualche giorno fa l‘abbassamento dei tassi (già a zero), ha inoltrato una nuova comunicazione ai clienti annunciando la dismissione dei servizi delle casse automatiche.
Se anche voi avete ricevuto comunicazioni dalle banche, potete inviarcele a redazione@wallstreetitalia.com
Conti correnti, ma quanto sono aumentati i costi?
Secondo una recente indagine di Bankitalia, il costo medio dei conti correnti nel 2020 è cresciuto di circa 88,5 euro rispetto all’anno precedente. Tale aumento è ascrivibile al canone annuo, ai bonifici, ai prelievi allo sportello e agli assegni.
Una stangata che prosegue anche quest’anno come evidenzia un’ indagine condotta da Altroconsumo per L’Economia del Corriere della Sera, che segnala negli ultimi 2 mesi, dal 3 febbraio al 22 aprile, un incremento delle spese dei conti delle banche online fino al +48%.
Non solo. La stessa indagine su un campione rappresentativo di 12 banche italiane ha evidenziato che già cinque istituti hanno iniziato ad applicare una penale sulle giacenze eccedenti rispetto alla soglia dei 50mila o 100mila euro. Non è escluso che presto anche altre banche possano muoversi nella stessa direzione.