Da 115 a 134 euro, pari a un incremento del +16%. A tanto ammonta l’aumento dei costi medi annui di un conto corrente bancario in Italia, risultato di un’indagine condotta dal Corriere della Sera, su un panel che ha preso in considerazione Mps, Intesa, Bnl, Ubi, Unicredit, Banco Bpm.
Un’escalation che sembra destinata a proseguire anche nei prossimi mesi, con i rincari annunciati da Deutsche Bank e Intesa Sanpaolo su alcune tipologie di conti correnti. Risultati che hanno messo sul piede di guerra il Codacons, la quale ha accusato il governo di essere complice di un vero e proprio saccheggio effettuato per salvare le banche:
“La crisi degli istituti di credito e i salvataggi bancari scaricati sugli utenti attraverso un sensibile aumento dei costi dei conti correnti” spiega il presidente Carlo Rienzi in una nota dell‘associazione dei consumatori, che continua: “Si tratta di modifiche unilaterali dei contratti inaccettabili, che pesano su milioni di correntisti e ingrasseranno le casse delle banche”.
“Un danno evidente per gli utenti che, ancora una volta, si ritrovano a pagare la crisi degli istituti di credito, con la complicità del Governo sempre pronto ad aprire il portafogli per salvare le banche ma indifferente quando le stesse banche salassano i cittadini”.
Il Codacons chiede all’Antitrust e alla Banca d’Italia di aprire una indagine urgente sui rincari dei conti correnti al fine di valutarne l’illegittimità, adottando i provvedimenti del caso.