ROMA (WSI) – Si allontana al 2018 la trasparenza per i conti correnti. Oscurato a maggio il sito Comparaconti.it, supervisionato dall’Abi che aveva come finalità quella di confrontare i costi dei bonifici e dei prelievi al bancomat, i tassi, e gli indicatori di costo annuo.
Un sito che a differenza di altri privati – vedi Facile.it, Segugio.it ecc – sarebbe stato sotto la supervisione delle istituzioni pubbliche. Il sito venne oscurato perché contrario alla direttiva europea sui pagamenti, la PAD che richiede parametri omogenei in Europa fra i vari siti che confrontano i conti correnti.
In base alla direttiva Pad, la banca d’Italia entro il 14 agosto poteva dettare nuove regole e allo stesso tempo il Tesoro avrebbe dovuto emanare un decreto attuativo, condizione essenziale per riaprire un sito di comparazione dei conti correnti. Ora la legge sulla concorrenza, approvata lo scorso 2 agosto e in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, come rende noto un articolo de Il Corriere della Sera, allunga i tempi.
Il provvedimento infatti ha allungato fino a 180 giorni dall’approvazione della legge affinchè venga emanato dal MEF il decreto sulla comparabilità delle spese relative al conto di pagamento. Centottanta giorni che tradotti significa febbraio 2018.
Si scrolla le colpe di dosso il numero uno dei bancari italiani Antonio Patuelli.
“L’Italia è stata la prima in Europa ad avere volontariamente un motore di comparabilità sui conti correnti, su iniziativa dell’Abi. Ora c’è una norma che definisce una nuova regola. E non dipende dalle banche”.