ROMA (WSI) – Tra le vittime illustri del crollo del petrolio, ci sono anche i bond venezuelani, con quelli con scadenza nel 2027 che oscillano al minimo in almeno cinque anni, attorno a quota 51. I rendimenti schizzano al 21%.
Il mercato sconta una probabilità estremamente alta di un default del paese (all’80%, stando ai credit default swap con scadenza a cinque anni), dal momento che “ogni flessione di $1 delle quotazioni del petrolio, corrisponde (per il Venezuela) a una perdita di circa $770 milioni, in termini di mancate entrate fiscali. Di conseguenza, l’abilità del paese di pagare (i debiti) subisce un forte colpo”, scrive Kevin Daily, money manager presso Aberdeen Asset Management, in una risposta email a Bloomberg – Il mercato sta già scommettendo su una elevata probabilità di default per l’anno prossimo”.
Bank of America ha ridotto il giudizio sui bond venezuelani da “overweight” a “marketweight”, citando la decisione dell’Opec di non tagliare l’offerta di petrolio. Secondo la banca, “ai prezzi correnti del petrolio, il Venezuela avrà bisogno di altri $25,6 miliardi per finanziare le importazioni”.
Per Siobhan Morden, analista di Jefferies Group, il paese avrebbe bisogno di prezzi del perolio vicino a $85 al barile, per rimborsare le passivitĂ espresse in dollari. (Lna)