ROMA (WSI) – L’ultimo bollettino di Bankitalia, diramato lo scorso martedì, ha confermato un trend in atto già da qualche mese, ovvero la crescita dei depositi bancari. Buone notizie per i consumatori, dunque, perché gli istituti di credito stanno incamerando più liquidità da redistribuire a famiglie e imprese sotto forma di prestiti, mutui e finanziamenti in generale.
Protagonisti dell’aumento della raccolta bancaria sono sicuramente i conti deposito, gli strumenti di risparmio ancora oggi più apprezzati dagli italiani, per la loro remuneratività e per la loro sicurezza. Quest’ultimo aspetto, in particolare, li rende più appetibili degli investimenti in titoli e obbligazioni: i conti deposito sono garantiti dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi fino a 100 mila euro, anche in caso di default dell’istituto presso cui sono stati aperti.
Il capitolo rendimento è quello che sicuramente ingolosisce di più i risparmiatori in questo perdiodo di vacche magre. Vincolando le somme versate, ovvero rendendole indisponibili al prelievo prima di un certo periodo di tempo, si può infatti beneficiare di un tasso di interesse del 4,5% lordo (ad esempio, con un vincolo a 12 mesi).
Ovviamente, il tasso dev’essere valutato con attenzione alla luce di altri parametri, tra cui la possibilità di svincolare gli importi prima della scadenza naturale: alcuni istituti lo permettono, altri no, altri in parte e senza riconoscere gli interessi maturati, altri ancora lo consentono dietro pagamento di una penale.
Infine, attenzione alle tasse. La cosiddetta “mini-patrimoniale”, cioè l’imposta di bollo proporzionale allo 0,15% introdotta dal decreto Salva Italia, potrebbe penalizzare il guadagno finale. Tuttavia, è bene tenersi aggiornati sulle proposte delle banche, che variano spesso e a volte includono anche il pagamento dell’imposta di bollo a carico dell’istituto.
In ogni caso, a conti fatti, il conto deposito è comunque più conveniente dei Titoli di Stato. L’ultima asta dei Bot a un anno ha fissato un rendimento dello 0,922%, al quale però va aggiunto la tassazione al 12% e la mini-patrimoniale, anch’essa proporzionale e pari allo 0,15%. Ancora dubbi su dove “parcheggiare” i vostri risparmi?
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