(9Colonne) – Roma, 16 mar – “La contraffazione c’è sempre stata, ma negli ultimi anni è diventata una vera e propria emergenza economica e sociale per le sue dimensioni e per la capacità di espansione che rischiano di sfuggire al controllo”. A dichiararlo è l’Alto Commissario per la lotta alla contraffazione, Giovanni Kessler, in un’intervista a Help Consumatori, l’agenzia d’informazione specializzata nei consumi. Secondo recenti stime dell’Indicam (Istituto di Contromarca per la lotta alla contraffazione), infatti, negli ultimi 12 anni l’incremento mondiale della contraffazione dei prodotti è stato del 1.850% e il 7-9% dell’intero commercio mondiale è costituito dalla vendita di merci contraffatte, pari a oltre 450 miliardi di dollari (stime OCSE). Il 70% della produzione mondiale di contraffazioni proviene dal Sud Est Asiatico – al primo posto la Cina – e la destinazione è per il 60% l’Unione Europea. In Italia, il giro d’affari dei produttori di falsi è stimato al 2005 tra i 3,5 e i 7 miliardi di euro. “Uno dei motivi strutturali della contraffazione – dice Kessler – è il fenomeno che ha caratterizzato il sistema economico e produttivo degli ultimi decenni e cioè l’allungamento della filiera produttiva e la delocalizzazione. Tra le conseguenze significative di questo processo, ormai irreversibile e crescente anno dopo anno, è l’aumento dei Paesi che producono beni di consumo di larga diffusione e quindi la difficoltà crescente per i proprietari dei marchi di effettuare controlli efficaci sul rispetto della proprietà intellettuale”. I Paesi da cui tradizionalmente proviene il materiale contraffatto stanno peraltro convincendosi che la contraffazione rischia di ritorcersi contro le nuove grandi economie in sviluppo. La Cina, in particolare, ricorda Kessler, ha cominciato a registrare brevetti e quindi a essere sensibile alla loro tutela.