Nel Paese che da più tempo convive con i tassi negativi, che erodono il rendimento dei conti bancari, è stata avanzata un’idea audace per rinvigorire le possibilità di risparmio. In Danimarca, infatti, un piano sperimentale che dovrebbe partire nel 2019 consentirebbe di destinare una parte dei propri risparmi a appositi “conti azionari” i cui guadagni in conto capitale godrebbero di una tassa agevolata del 17%, meno della metà di quella ordinaria. La proposta, che ha già riscosso un certo sostegno politico, proviene dal ministro del Business Brian Mikkelsen.
“I soldi sono seduti [nei conti] senza tassi d’interesse e senza fare nulla per la società”, ha detto il ministro, “spero che potremo far funzionare alcuni di quei miliardi”, attraverso questo piano che andrebbe a supportare società danesi. Il tutto avverrebbe senza obblighi a carico dei depositanti, ma offrendo, appunto, un incentivo fiscale. Un modello che presenta analogie con i Pir nostrani.
Attualmente ci sono depositati sui conti danesi l’equivalente di 135 miliardi di dollari, una cifra che al momento non paga alcun interesse ai depositanti, oppure comporta costi nei casi di conti corporate. Nei piani del ministro, ai danesi verrà data la possibilità di investire nei conti azionari appositi fino a 200mila corone, 32mila dollari.
“Le banche stesse credono di poter mettere miliardi di questi soldi in funzione come investimenti”, ha detto Mikkelsen, “abbiamo bisogno di vedere come viene redatta la proposta finale, ma questi sono soldi sono gratuiti, quindi perché non metterli in funzione attraverso un conto di risparmio azionario?”.