SIENA (WSI) – Un buco nell’acqua i conti 2016 di Coop Centro Italia, la cooperativa di consumo con sede in Umbria e che conta 22 punti vendita nella provincia di Siena e 7 in quella di Arezzo.
Il risultato dello scorso anno vede un calo nelle vendite nella regione del 3,5% rispetto al 2015, arrivando a quota 205,5 milioni, e su tale flop pesa in maniera determinante la massiccia svalutazione operata sulle azioni di Mps detenute dalla stessa Coop, svalutazione che da sola ha prodotto una perdita di 46,2 milioni di euro.
“Più Mps andava giù, più la Coop centro Italia incamerava azioni che perdevano valore, giorno dopo giorno, per la crisi della storica banca senese”.
Così scrive su La Verità Paolo Giovannelli che ricostruisce la vicenda della cooperativa toscana. Proprio nel suo bilancio la Coop ha lamentato riguardo all’istituto di Rocca Salimbeni “il fallimento dell’operazione di aumento di capitale sociale promossa dal nuovo amministratore delegato Morelli, imposto forse da qualche banca d’affari che gioca un ruolo più importante della politica, del Ministero dell’Economia, della Banca d’Italia e della Banca Centrale Europa”.
La Coop Centro Italia ha chiuso l’esercizio 2015 valutando le azioni MPS non in base ai corsi di borsa, bensì ad una perizia affidata ad uno studio professionale indipendente che identificò il valore di un’azione della banca tra 3,90 e 4,10 euro per azione. Da qui nel 2015 la cooperativa toccò risultati positivi fino a quando, a maggio 2016, la quotazione delle azioni Mps crollano attorno ai 40 centesimi.
Ed è per questo motivo che la Coop Centro Italia ha deciso di citare in giudizio la banca senese e la Consob, reclamando danni per 137 milioni di euro.