Dopo che gli Stati Uniti hanno dispiegato porta aerei e droni in supporto delle esercitazioni sudcoreane per far fronte alla minaccia miliare della vicina Corea del Nord, il regime di Pyongyang ha avvertito che potrebbe lanciare “attacchi senza pietà” contro le forze ostili come gli Usa. Il presidente uscente Barack Obama aveva avvertito il suo successore Donald Trump sul fatto che la Corea del Nord sarebbe stata la preoccupazione numero uno in campo geopolitico.
Dall’anno scorso la Corea del Nord ha già messo in allerta i paesi vicini con due test nucleari e una serie di lanci di missili balistici, alcuni dei quali sono finiti nelle acque giapponesi. L’arrivo delle forze degli Stati Uniti fanno parte, secondo il paese asiatico diplomaticamente isolato, di uno “schema sconsiderato” per attaccare il regime di Kim Jong-Un, leader della Corea del Nord.
“Se infrangono anche solo un minimo la sovranità e la dignità della Repubblica Democratica della Corea del Nord, l’esercito nordcoreano lancerà attacchi senza pietà e di massima precisione subacquei, via acqua, terra e aria”, ha riportato l’agenzia di stampa statale nordcoreana KCNA.
L’11 marzo, riferisce sempre l’agenzia di stampa, “diverse portaerei e jet del nemico sono stati avvistati nei pressi delle acque e dei cieli dei territori nordcoreani per svolgere esercitazioni militari che prevedono lo sganciamento di bombe e la condotta di attacchi a sorpresa su obiettivi terrestri dell’esercito nordcoreano”.
Un portavoce della marina americana ha fatto sapere che la portaerei a propulsione nucleare americana Carl Vinson si trovava nella regione nell’ambito di un regolare e previsto dispiegamento di forze militari, le quali hanno condotto esercitazioni al fianco dell’esercito alleato sudcoreano.