Roma (WSI) – “E’ il posto più folle, triste, cattivo e stupido allo stesso tempo dove sono stato”. Questa è la Corea del Nord raccontata da John Sweeney giornalista della televisione inglese BBC.
L’uomo ha vissuto dieci giorni da infiltrato a Pyongynag nel Paese che non concede visti giornalistici. Stasera, nel giorno dell’anniversario della nascita del presidente eterno Kim il-Sung, e nel bel mezzo delle minacce atomiche del terzogenito ed erede dell’ex leader Kim Jong-il, la tv pubblica britannica trasmetterà il reportage North Korea Undercover.
Racconta in otto giorni come si vive nell’ultimo regime comunista vecchio stile il documentario firmato da Sweeney e dal suo producer Howard Bradburn. Le sue sono immagini nate per gettare uno sguardo oltre quel muro di gomma che isola la Corea del Nord dal resto del mondo da decenni. Ancora prima di andare in onda hanno già fatto scalpore: stanno creando non poche polemiche in Gran Bretagna.
Il cronista-infiltrato è, infatti, accusato dalla London School of Economics di averne minato la credibilità, oltre che di aver usato gli studenti non sufficientemente informati mettendone a rischio la loro incolumità perché si è mescolato a loro nel viaggio in Corea del Nord. L’università ha chiesto che la Bbc non mandi in onda il suo reportage, previsto per questa sera.
Ma all’università il direttore generale dell’emittente pubblica Lord Hall ha detto che non ritirerò il servizio giornalistico: ha però presentato piene scuse per il comportamento dello staff della Bbc che ha usato la scuola e il suo nome in modo ingannevole.