NEW YORK (WSI) – Storie dell’altro mondo. Immaginatevi di andare a vedere una partita di calcio, in uno stadio maestoso, tutto esaurito, ma con un solo problema, ovvero che non si sente volare nemmeno una mosca. Sembra impossibile, ma accade davvero e, ovviamente, questo poteva accadere solo in un posto al mondo, nel Paese più sotto i riflettori in questi ultimi mesi, la Corea del Nord.
Tim Hartley inviato della BBC, ha raccontato cosa vuol dire assistere alle partite più silenziose al mondo.
“Innanzitutto i visitatori stranieri sono autorizzati ad assistere agli incontri sportivi, solo se al loro fianco hanno delle guide. Ma una volta entrati nello stadio da 50.000 posti, Kim Il-Sung, sembrava tutto irreale.
Niente code, bar, famosi tornelli, solo gente seduta composta e in silenzio con spille del Leader supremo Kim Il Sung“.
“Calcio d’ inizio ad un orario abbastanza inusuale, 9:30 del mattino, e via pronti ad assistere al big match… Neanche per sogno, niente canti e bandiere o sciarpe in vista, solo un mormorio silenzioso. Sembrava che gli spettatori fossero costretti a partecipare, infatti molti sfogliavano appunti o leggevano un libro”.
Per la cronaca, la partita, molto noiosa, si è risolta solo all’ultimo minuto di recupero con un rigore a favore del Pyongyang, che se in Italia avrebbe gridato allo scandalo da quelle parti invece a fatica si riusciva ad intuire che era rigore.
L’inviato a proseguito il racconto dicendo che con i suoi compagni di viaggio ha anche provato a intonare qualche coro, ma la gente del posto li guardava come se fossero degli alieni.
Anche perché, in un Paese dove bisogna chiedere il permesso per aprire bocca, viene difficile far capire alla gente certi atteggiamenti, infatti, conclude il giornalista “tutto il pubblico ci fissava, senza capire cosa stessimo facendo e pensando che quelli strani eravamo noi”.