NEW YORK (WSI) – Chiaro avvertimento della Corea del Nord contro la Corea del Sud e gli Stati Uniti.
“Avvertiamo fermamente le autorità sudcoreane e americane di fermare le pericolose esercitazioni militari, che potrebbero portare la situazione nella penisola e i rapporti tra nord e sud a una catastrofe”, ha detto in un comunicato riportato dall’agenzia di stampa KCNA il portavoce della Commissione per la Riunificazione pacifica della Corea (la CPRK). In caso contrario, si rischierà “un olocausto al di là di ogni immaginazione”.
Il riferimento è alle esercitazioni militari congiunte che gli Stati Uniti e la Corea del Sud hanno pianificato per la fine del mese di febbraio. Di norma le esercitazioni, che avvengono su base annua, sono organizzate da Seoul e Washington, allo scopo di difendere il Sud della penisola coreana da eventuali attacchi da parte della Corea del Nord. Tali esercitazioni sono state definite dal regime nordcoreano una “grave provocazione”.
In un quadro geopolitico che si presenta sempre più esplosivo, si apprende tra l’altro che circa 100.000 soldati cinesi e migliaia di veicoli militari sono stati mobilitati per una esercitazione invernale, vicino ai confini con la Corea del Nord. Tutto questo per prepararsi ad un eventuale crisi nella penisola coreana.
Il Want China Times riporta che l’esercitazione ha avuto inizio il 10 gennaio, tra il monte Changbai e il fiume Heilongjiang.
Anche se si tratta, apparentemente, di normali operazioni militari, è molto raro che vengano mobilitati 100.000 militari. Le autorità cinesi hanno inoltre vietato alle navi o civili di attraversare le acque del Bohai Strait e la zona a nord del Mar Giallo tra il 10 e il 17 gennaio.
Alcuni osservatori hanno fatto notare che la PLA (People’s Liberation Army) ha deciso probabilmente di lanciare l’esercitazione in seguito all’esecuzione, ordinata dal leader nordcoreano , di Jang Sung-taek, ex vice presidente della National Defence Commission della Corea del Nord. L’esecuzione ha preoccupato diversi esponenti politici in Cina, dal momento che Jang era responsabile degli affari economici e delle attività di cooperazione con la Cina.