Se gli Stati Uniti metteranno in atto un blocco navale si tratterebbe di un “atto di guerra” al quale la Corea del Nord reagirebbe con “spietate misure di auto difesa”.
Questa la minaccia lanciata da un portavoce del ministero degli Esteri di Pyongyang, rilanciata dall’agenzia di stato Kcna. Un blocco navale contro la Corea del Nord, ha detto ancora il portavoce, sarebbe una “arbitraria violazione” della sovranità e dignità del Paese.
Per il portavoce del ministero degli Esteri di Pyongyang, nel perseguire il blocco navale contro la Corea del Nord, il presidente Usa Donald Trump sta facendo “un passo ampio ed estremamente pericoloso verso la guerra nucleare”.
Al momento non ci sono proposte ufficiali da parte degli Usa di un blocco navale contro la Corea del Nord. Ma la minaccia di Pyongyang è maturata in risposta alle recenti valutazioni del segretario di Stato americano Rex Tillerson sul “diritto a interdire il traffico marittimo di trasporto di beni” per e dalla Corea del Nord a causa dell’ultimo test di missile balistico intercontinentale del 29 novembre, rivendicato come il più potente mai messo a punto e in grado di “raggiungere ogni angolo del territorio degli Stati Uniti”.
E sempre sulla crisi nordcoreana, ieri il presidente russo Vladimir Putin ha avuto un colloquio telefonico con l’omologo americano Donald Trump. Lo ha riferito il Cremlino in una nota in cui si precisa che i due capi di Stato hanno discusso della “situazione in diverse zone di crisi, ponendo l’accento sulla soluzione della questione nucleare nella penisola coreana”.