NEW YORK (WSI) – Lasciate stare per un attimo le prime pagine dei giornali. Sanzioni severe, soldati che muoiono di fame e un esercito antiquato hanno messo in risalto tutti i limiti della gestione del governo di Kim Jong-Un e della sua retorica guerrigliera. Ma non hanno impedito alla Corea del Nord di minacciare un intervento contro i vicini del Sud e un conflitto nucleare contro gli Usa.
Washington ha in mente da tempo un’altra strategia: e’ stata appena rilevata e rappresenta una minaccia ben piu’ insidiosa delle sanzioni per il paese nordasiatico: il collasso del suo esecutivo.
I giochi di guerra condotti dall’esercito Usa hanno l’obiettivo di far fallire il regime familiare xenofobo, militare e criminale che ha creato una societa’ chiusa in Nord Corea.
Con Pyongyang bisogna andarci piano, tuttavia: il rischio maggiore, che fa piu’ paura all’Occidente e alla Corea del Sud e’ l’eventualita’ che il governo di Kim Jong-un perda il controllo della sua tecnologia nucleare.
Nell’esercitazione preparatoria, condotta questo inverno e durata 56 ore, gli Usa hanno impiegato 56 giorni per infiltrare due plotoni militari nello stato fallimentare di “North Brownland” e per dispiegare 90.000 soldati il cui compito era quello di disinnescare l’armamentario e le riserve nucleari nordoreani.
Tornando ai fatti di cronaca quotidiani, la Corea del Nord ha annunciato di aver tagliato la linea diretta di collegamento militare con la Corea del Sud, l’unica rimasta ancora attiva dopo la chiusura, nei giorni scorsi, del “telefono rosso” attivo tra i due governi dal 1971, in assenza di rapporti diplomatici.
“A partire da oggi saranno interrotte le comunicazioni militari Nord-Sud”, ha detto un funzionario militare citato dall’agenzia di stampa ufficiale (Kcna). La fonte ha poi aggiunto: “In una situazione in cui una guerra potrebbe scoppiare in ogni momento, non c’è bisogno di tenere le comunicazioni militari Nord-Sud”.