Le tensioni geopolitiche non danno segno di allentamento nell’estremo oriente asiatico. Dopo che gli Stati Uniti hanno inviato una serie di caccia bombardieri sui cieli della penisola coreana, la Corea del Nord ha avvertito che la regione si trova sull’orlo di una “guerra nucleare”.
A fare scattare l’allarme è stato il dispiegamento nei cieli della penisola della Corea dei bombardieri strategici supersonici B-1B dell’aviazione militare americana. La strategia dell’amministrazione Trump è quella di intimorire la Corea del Nord e impedire nuove provocazioni da parte del regime isolato, rispondendo al contempo alle minacce rappresentate dai programmi nucleari e missilistici di Pyongyang.
Peraltro il sistema antimissile Thaad, che gli Stati uniti hanno recentemente installato in Corea del Sud in risposta ai test nucleari e balistici della Corea del Nord, è da adesso operativo, come confermato da un responsabile dell’esercito americano.
Il sistema di difesa Thaad “è operativo ed ha la capacità di intercettare i missili nordcorani e di difendere la Repubblica di Corea”, ha detto il colonnello Rob Manning, portavoce delle forze americane in Corea del Sud.
Un altro funzionario Usa, ha comunque spiegato a condizione di rimanere anonimo, che la batteria di missili schierata ha raggiunto al momento soltanto la sua “capacità iniziale di intercettazione“. Il sistema rappresenta più un avvertimento che altro.
Oggi la Casa Bianca ha inoltre reso noto che non sussistono ancora le condizioni necessarie per poter convocare un incontro tra il presidente Donald Trump e il leader nordcoreano Kim Jong Un, ipotizzato poche ore prima dallo stesso Trump.
Il presidente Usa aveva detto ieri che sarebbe “onorato” di incontrare il leader di Pyongyang, alle giuste condizioni. “Se fosse appropriato per me incontrarlo, lo farei di sicuro. Ne sarei onorato“, aveva spiegato il leader Usa a Bloomberg, nonostante settimane di alta tensione sull’asse Washington-Pyongyang.
Dopo le dichiarazioni di Trump, però, la Casa Bianca ha chiarito che, prima di un eventuale incontro tra i due leader, la Corea del Nord deve soddisfare numerose condizioni, al momento inesistenti. Il portavoce Sean Spicer, citato dalla Bbc, ha affermato che Washington chiede a Pyongyang di mettere fine al suo comportamento provocatorio.
“Chiaramente le condizioni adesso non ci sono”, è stato il commento lapidario di Spicer.