Coronavirus abbatte Pil cinese: -7% nel primo trimestre. Risultato peggiore dal 1992
Arrivano i primi numeri dell’effetto coronavirus sull’economia mondiale. A mostrare i primi segni di una crisi che, appare senza precedenti, è la Cina: nel corso del primo trimestre il PIL, penalizzato dalla frenata delle attività produttive, ha segnato un crollo del 9,8% rispetto al trimestre precedente e del 6,8% nel confronto annuo.
Si tratta del peggior risultato dall’inizio delle pubblicazioni trimestrali nel 1992 e, in termini annuali, la Cina non registrava una contrazione del Pil dal 1976. Il dato trimestrali si confronta al +6,1% dell’ultimo trimestre 2019.
Unica consolazione, il calo è tuttavia inferiore alle stime del mercato, che si attendevano una contrazione trimestrale sopra l’8%. Tuttavia il portavoce dell’Ufficio nazionale statistico di Pechino mostra fiducia: l’economia cinese “manterrà nel secondo trimestre il notevole trend di miglioramento visto a marzo” e “la seconda metà del 2020 sarà migliore della prima”.
Gli analisti avvertono come la forte contrazione nella seconda più grande economia del mondo prelude a quanto potrà accadere negli Stati Uniti e nel resto del mondo mentre la pandemia di coronavirus chiude i confini, interrompe l’attività commerciale e paralizza le catene di approvvigionamento globali.
A questo proposito, lo scorso 31 marzo la Banca mondiale taglia drasticamente le stime di crescita della Cina, prendendo atto delle ricadute economiche della pandemia del coronavirus. Secondo l’organizzazione mondiale, anche nel migliore degli scenari l’espansione della Cina rallenterebbe al 2,3% dal 6,1% del 2019.
Sempre sul fronte macro, notizie negative arrivano anche dalle vendite al dettaglio, che sono precipitate nuovamente a marzo al 15,8% su base annua. Nei due mesi precedenti (unica statistica disponibile), le vendite al dettaglio erano diminuite del 20,5% a seguito della lotta contro il coronavirus.
In compenso, la produzione industriale ha registrato un calo limitato solo dell’1,1% annuo con un +32,13% su mese, secondo le statistiche ufficiali pubblicate oggi. Si tratta di un dato nettamente migliore alle attese, che stimavano un calo del 10% e dei due mesi precedenti quando aveva perso il 13,5%.
Nel complesso l’economia mondiale dovrebbe registrare nel corso del 2020 una recessione con una contrazione del 3% per l’anno in corso, seguita da un +5,8% nel 2021. Queste le stime del Fondo monetario internazionale nelle consuete previsioni di primavera che quest’anno sono tutte caratterizzate dagli effetti della pandemia da Covid-19 in corso.