La sospensione forzata delle attività economiche, ma anche le perdite sugli investimenti registrate fra febbraio e marzo, hanno cancellato parte dei redditi e della ricchezza degli italiani.
Secondo un sondaggio condotto su mille soggetti dalla associazione Altroconsumo (fra il 18 e il 20 marzo), la perdita media riportata dagli italiani è stata pari a 479 euro per ciascun nucleo famigliare. Se questa stima fosse accurata, si tratterebbe di un impoverimento complessivo pari a 12,3 miliardi di euro.
Ad aver riportato una ricaduta economica negativa a causa dell’emergenza coronavirus è il 50% degli intervistati; una famiglia su dieci, poi, afferma di aver perso almeno mille euro in mancati redditi da lavoro.
Anche le perdite sugli investimenti hanno pesato sulla ricchezza degli italiani: il 15% delle famiglie afferma di aver subito delle perdite, superiori in media agli 8400 euro. L’annullamento dei viaggi, poi, ha causato un danno economico per il 18% delle famiglie italiane. Seguono l’annullamento di eventi culturali (che ha colpito il 10% degli intervistati) sportivi (11%) e l’annullamento di cerimonie familiari (8%).
Ancora confusione se si presentano i sintomi “sospetti”
Dall’indagine di Altroconsumo è emersa, inoltre, una scarsa chiarezza sulle azioni da compiere nel caso in cui vengano riscontrati i sintomi riconducibili all’infezione del coronavirus.
Nel 43% dei casi, una quota che appare decisamente elevata, i soggetti che hanno riportato questi sintomi non ha intrapreso alcuna azione particolare e solo 30% degli intervistati ha deciso di auto isolarsi. Nella maggioranza dei casi (46%), comunque, la scelta è stata quella corretta: chiamare il medico di base, il quale a sua volta può suggerire le precauzioni più idonee.
Solo il 2% degli intervistati che hanno avuto il sospetto di essere stati contagiati si sono recati in Pronto Soccorso, peraltro una scelta assolutamente sconsigliata in quanto potrebbe mettere a rischio numerose altre persone.
Coronavirus, le emozioni degli italiani
La permanenza obbligata nelle proprie abitazioni, mentre il flusso delle notizie sui crescenti contagi non si ferma, non poteva che produrre effetti sulle emozioni degli italiani.
Il campione di intervistati che restano a casa (e che, dunque, non sono costretti a uscire per lavoro) ha riportato con maggior frequenza il sentimento di ansia (30%), seguito a poca distanza da noia e paura (entrambe al 28%). Seguono a parimerito il sentimento di solitudine e i disturbi del sonno (20%).