Coronavirus, Conte firma nuovo Dpcm. Lockdown su base regionale a seconda dei contagi
A tarda notte il premier Conte ha dato il via libera al nuovo Dpcm che introduce nuove misure per contenere i contagi da coronavirus sul territorio nazionale. Prevista la suddivisione del territorio nazionale in tre zone (verde, arancione, rossa) a seconda della gravità dei contagi. Il nuovo Dpcm sarà in vigore dal 5 novembre fino al 3 dicembre.
Per avere un quadro preciso delle zone rosse e quindi dei territori a rischio lockdown si dovranno attendere i dati dell’Istituto superiore di sanità previsti per domani. Sono Lombardia, Piemonte, Calabria, Alto Adige e Valle d’Aosta le Regioni candidate alla stretta più marcata (zona rossa). Puglia, Liguria e Veneto al momento sono in bilico tra zona arancione e gialla. Mentre la Campania (per il momento in zona arancione) potrebbe andare in zona rossa.
Sarà quindi tramite l’incrocio determinato da Rt e l’indice di rischio di ciascuna realtà regionale, definito dai 21 parametri stabiliti dal ministero della Salute, che verrà stilato l’elenco delle regioni in zona rossa, zona arancione e zona verde.
A ogni zona corrisponderanno regole diverse partendo da quelle più restrittive delle aree rosse a quelle delle aree gialle.
I provvedimenti per le zone gialle
Si tratta delle zone dove sono previsti i provvedimenti meno rigidi ma comunque più restrittivi rispetto a quelle fissate lo scorso 24 ottobre.
Il divieto di circolazione (coprifuoco) è previsto alle 22 fino alle 5 del mattino, quando sarà vietato uscire di casa, salvo motivi di salute o lavoro. Nelle scuole superiori prevista la didattica a distanza al 100%.
Per quanto riguarda il trasporto pubblico, è prevista una capienza ridotta al 50% su bus, metro e treni regionali. Prevista la chiusura nel fine settimana e nei giorni festivi dei centri commerciali.
Vengono sospesi i concorsi pubblici, ad eccezione di quelli che riguardano il personale della sanità. E’ consentito l’accesso ai parchi, rispettando la regola del distanziamento di un metro. Chiusi anche i musei, le mostre, le sale bingo. Stop alle crociere.
I limiti per le zone arancioni
Nelle regioni che saranno considerate arancioni ci sarà un inasprimento dei provvedimenti rispetto a quelli già previsti per le zone verdi. Ristoranti, bar, gelaterie e pasticcerie resteranno chiusi sempre e non più solo dopo le 18. Resteranno invece aperti i parrucchieri e centri estetici.
Sono vietati gli spostamenti in un comune diverso da quello di residenza o domicilio, salvo le comprovate ragioni di lavoro, studio, salute.
Previste inoltre tutte le altre regole istituite per le zone verdi: 50% di capienza sui mezzi pubblici, didattica a distanza integrale alle superiori, stop ai musei e coprifuoco dalle 22.
I divieti nelle zone rosse
Nelle regioni che sono classifiche zone rosse, ovvero ad ad alto rischio, sono previste norme ancora più stringenti, sul modello del lockdown dello scorso mese di marzo.
In particolare sono vietati gli spostamenti in entrata e in uscita dai territori. Vietati anche gli spostamenti all’interno del territorio, salvo che per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o per motivi di salute.
Nelle scuole la didattica a distanza scatterà dalla seconda media.
Prevista la chiusura di bar, pasticcerie, ristoranti, e tutti i negozi che non vendono beni essenziali. Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio fino alle ore 22.
Rimangono aperti i negozi che vendono beni e servizi essenziali, come farmacie e supermercati.